Matelda Cappelletti sulle orme di Caruso

"Porterò l'Opera negli States", proclama la regista fiesolana intervistata da Nicolò Mattina.
del 08/10/11 -

Una vita avventurosa fra California e Toscana, sulle orme del padre docente di legge a Standford, Harvard, Berkley, Firenze.
Un diploma di high school a Palo Alto ed un altro nel liceo classico “Michelangelo” di Firenze dove ha appreso l'antica cultura umanistica e poi la laurea con lode in lingua e letteratura inglese alla facoltà di lettere di Firenze. L'impegno sociale che la ha portata ad insegnare inglese nelle carceri di Sollicciano e l'amore per l'opera che la ha spinta per mezza Europa, costringendola ad abbandonare il posto di ruolo come insegnante di lingue. Adesso ha un sogno: mettere in scena sue regie di opera negli States “Sono pronta subito anche se -ammette candidamente- non ho un agente”. Per questo motivo il suo sito è anche in inglese www.mateldacappelletti.com

Ci riceve nella casa avita di Fiesole – la città ai nostri piedi raccolta attorno alla Cupola del Brunelleschi che potresti quasi toccarla- il decano dei giornalisti fiorentini Nicolò Mattina, accompagnato dal pubblicista Luca Tognaccini. Matelda Capplletti ci mostra l'enorme biblioteca paterna , a diciassette anni partigiano in Giustizia e Libertà, poi allievo prediletto di Piero Calamandrei. Per poi trovarci alle cinque p.m. a gustare un tè , come gli anglo-fiorentini,ed a discutere di bel canto.

Come hai conosciuto l'opera?
Attraverso la Scuola di Musica di Fiesole, che è l’istituzione musicale privata, non è un conservatorio, più importante d'Italia, fondata da Piero Farulli. Da piccola suonavo il pianoforte ed amavo la musica. Poi a 18 anni sono entrata in un coro a Fiesole, dove ho conosciuto le opere di Mozart. Mio padre, che non era contentissimo delle mie propensioni teatrali avrebbe preferito, semmai, che studiassi
all' actor's studio di New York, ma io ormai volevo vivere in Italia. Grazie ai laboratori di Claudio Desderi presso la Scuola di Musica di Fiesole e al suo straordinario Progetto Mozart, che ha formato professionalmente più di 300 giovani cantanti e figure professionali nell’ambito della lirica, ho conosciuto il regista Roberto Guicciardini a cui ho fatto da assistente accorgendomi che ero più brava in quello che a cantare. Volevo salire sul palcoscenico e invece è andata a finire che mi sono trovata dall'altra parte.


L'Opera è uno spettacolo per giovani di oggi così come entusiasmava i giovani rivoluzionari ottocenteschi?
Assolutamente sì. I bambini delle scuole elementari e medie alle prove dell'opera si entusiasmano. Ma in Italia non ci sono più cantanti giovani perché sta scomparendo la cultura del canto lirico e non si investe nella formazione di nuovi giovani professionisti di questo importantissimo settore. Invece nelle scuole pubbliche degli Usa la musica è proposta anche nei kindergarden. Il paese del bel canto, pizza e mafia rischia di rimanere noto solo per le ultime due cose. Verdi, Donizetti, Rossini esprimono il maggior tratto culturale ottocentesco, più del romanzo del manzoni. Ma per il teatro e per l’opera non si trovano soldi e non c’è un sistema fiscale che incoraggi gli sponsors privati ad investirvi. Non si fanno più le prove. Conosco amici cantanti chiamati la mattina per esibirsi la sera stessa, per risparmiare sulle prove. Ne va della qualità dello spettacolo. Io mi sono rifiutata di mettere in scena una Traviata in tre giorni. I tagli ministeriali alla cultura ed il sistema scolastico inadeguato stanno uccidendo il bel canto in Italia.


In questi giorni va in onda in Italia il Jersey Shore girato a Firenze...
Si può guardare di tutto, se si è formati al bello e se si possiede un proprio senso critico. Il problema non è tanto che i giovani di oggi amino il reality, quanto che non abbiano acquisito un bagaglio culturale che li corredi di senso critico. La colpa è della scuola. E non basta portarli ad uno spettacolo ogni tanto, bisogna che la musica e il teatro siano materie scolastiche fondamentali, come la matematica e la letteratura. Quando andavo a scuola negli Sati Uniti fare musica e teatro era parte del normale programma scolastico ed è così in tutti i paesi del mondo. Smontando e rimontando il teatro, la musica e anche l'opera, si impara ad amarla. I bambini della scuola di musica di Fiesole sono privilegiati perché vengono educati a fare musica insieme e a conoscere dall’interno la musica. Va bene anche ascoltare i gruppi più commerciali, ma con delle capacità di discernimento. Poi da grandi sceglieranno la loro strada in base ad una vasta offerta formativa.


L'opera è l'antenato colto del musical?
Sono due cose diverse. Il musical è un genere interessante, utile per avvicinare i giovani al “teatro in musica”, l’antenato comune, che è nato proprio a Firenze .

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