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Malawi, il calcio tra dignità e passione

Il Malawi è uno stato dell'Africa orientale afflitto dalle malattie e dalla povertà. Si gioca a calcio con uno strano pallone
del 28/10/16 -

Una foto, un ricordo e un suono lontano. Avanti così, con questo ritmo ripetitivo e un po' tribale. L'immagine delle "lingue di fuoco" riflessa sulla superficie del lago. Il profumo acre di tabacco e cassava, la pietanza locale. I falò che incendiano la notte ed irradiano i villaggi di luce dardeggiante mentre d'intorno giunge l'eco della musica proveniente dall'ulimba e dalla mambilira (rispettivamente trombone e strumento simile allo xilofono occidentale). Barche da pesca, polvere rossa e verdi colline d'Africa. Dignità e rassegnazione, souvenir dal continente nero.

Benvenuti in Malawi, Africa Orientale. Tra Mozambico, Tanzania e Zambia. Il cuore pulsante del gigante africano. Un gigante d'argilla, corroso dal cancro di mali difficilmente estirpabili. Povertà, carestia, sottosviluppo. E malattia, che da queste parti ha la falce e il mantello nero della malaria, dell'AIDS e della bilarzia.


Una palla di condom


In lontananza si scorge una porzione di terra simile ad un campo da calcio. Cambiano le tonalità, questione di latitudini e morfologie. Inappropriato dire "rettangolo verde", qui il terreno di gioco è rosso. Sì, rosso come il sole che arroventa lo sciame confuso di bambini che rincorrono un pallone dalle forme insolite e dalla traiettoria imprevedibile.

Un pallone di cuoio, magari griffato Adidas? Neanche a parlarne. Qui si fa di necessità virtù. Dagli alberi si estrae gomma liquida, un'attenta opera d'incisione della corteccia, dall'alto verso il basso. Il liquido viene raccolto in una bacinella e avvolto in una specie di palloncino. Fin qui nulla di strano?Non proprio. Al posto di una comune camera d'aria viene utilizzato uno dei tanti preservativi che le organizzazioni umanitarie distribuiscono tra la popolazione con l'obiettivo di arginare il triste fenomeno dell'AIDS.


Calcio, che passione

In Malawi trovi campi da calcio disseminati ovunque, retaggio della colonizzazione inglese che ha infuso nella cultura locale l'amore per il football. Basta uno scampolo di terra rossa, due maglie consunte ad improvvisare una porta ed un pallone con l'anima di un condom e l'abito di stracci.

Tante schegge impazzite che inseguono festanti la sfera che rimbalza da una parte all'altra, senza tregua. Niente schemi, niente tattiche. Moduli zero e tanto entusiasmo. Tutto rigorosamente a piedi nudi. Canto orchestrale di miseria, dignità e rassegnazione che trova nel calcio una valvola di sfogo. Sì, perché lo sport smuove passioni, risveglia coscienze e addolcisce il flusso di sogni e speranze di chi vive un'esistenza tra le periferie del mondo.


Paolo Brandimarte



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