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La nascita dei dischi in vinile

L'introduzione dei dischi in vinile nel 1948 ha permesso di ottenere una maggiore durata di registrazione riuscendo a raggiungere nei 33 giri i 30 minuti a facciata.
del 29/08/17 -

La tecnica di riproduzione dei suoni ha le sue origini nel lontano 1877, quando T. Edison scoprì che le onde di pressione percepite come suono potevano essere fissate in tracciati permanenti capaci di riprodurre le onde originarie.

Su questo principio Edison costruì il fonografo, in cui uno stilo applicato a una membrana vibrante incideva un foglio di stagnola avvolto attorno a un rullo. Tornando a far scorrere la punta lungo i solchi si aveva la riproduzione del suono.

Nel 1886 A.G. Bell migliorava le registrazioni usando la cera al posto della stagnola e l'anno successivo E. Berliner presentava il suo grammofono, in cui i rulli erano sostituiti dai dischi.

I grammofoni si affermarono con decisione grazie soprattutto alla produzione in serie che consentiva di ottenere dall'incisione in cera, con un sistema galvanoplastico, una matrice metallica con cui era possibile stampare migliaia di copie dell'incisione originale.

Agli inizi degli anni 20 le incisioni basate sulle vibrazioni meccaniche vennero soppiantate dall'impiego del microfono che convertiva il suono in corrente elettrica, poi amplificata a mezzo di valvole.

La tecnica di costruzione restò per lo più inalterata per oltre mezzo secolo e i dischi prodotti avevano un diametro di 25 o 30 cm a 78 giri al minuto, con una durata di ascolto che andava dai 3 ai 5 minuti.

Solamente nel 1948 l'impiego della vinilite consentì di ridurre la lunghezza del solco di incisione permettendo un maggior numero di incisioni per unità di lunghezza radiale, quindi con una maggiore durata di trasmissione.

Nascevano così i dischi a microsolco, anche detti dischi in vinile, a 45 giri al minuto e a 33 1/3 giri al minuto con una durata di riproduzione rispettivamente di circa 7 e 30 minuti. Più recentemente sono nati anche i dischi in vinile a 16 giri con una durata ancora più prolungata.

I dischi a 16 giri furono prodotti per lo più negli anni cinquanta e sessanta, soprattutto negli USA. Le dimensioni di un 16 giri, contrassegnato dalla sigla LLP, sono le stesse di un 33 giri e la durata della riproduzione è di circa 60 minuti per facciata.

Fino agli anni settanta del Novecento il vinile è stato il più diffuso supporto per la riproduzione audio di materiale pre-registrato, ma la sua preminenza è stata insidiata negli anni ottanta dalle musicassette e all'inizio degli anni novanta il vinile ha ceduto definitivamente al compact-disc (CD audio).

La produzione su larga scala di dischi in vinile è praticamente cessata nei primi anni novanta (in Italia fino al 1993). Dalla seconda metà degli anni duemila il disco in vinile è tornato negli scaffali dei negozi, essenzialmente come prodotto di nicchia.



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