La differenza tra udito maschile e femminile

La fisionomia delle orecchie maschili e femminili e praticamente identica. Esistono allora delle differenze? La risposta è sì! La percezione dei suoni provenienti dall'esterno non è identica poiché esistono differenze sostanziali a livello di struttura cerebrale tra uomo e donna.
del 20/07/18 -

Due metà del cielo: così si definiscono gli uomini e le donne, a causa delle loro molteplici differenze. Tra queste rientra anche l’udito. Il motivo non è certo di natura anatomica: le orecchie di entrambi i sessi sono infatti identiche. Ciò che è differente è la percezione dei suoni esterni, in termini qualitativi e quantitativi.

Secondo ricerche condotte, rispettivamente, dalla University of California e dalla University of New Mexico, è il fatto che l’intera struttura cerebrale determini una differenza tra l’udito maschile e quello femminile. Scendendo nel dettaglio, dagli studi sopra citati è emerso che la materia grigia, deputata all’elaborazione delle informazioni, è sei volte superiore negli uomini, mentre quella bianca, che interconnette le strutture cerebrali, è maggiore dieci volte nelle donne; si tratta di risultati ottenuti mediante test specifici effettuati su individui di entrambi i sessi dotati di un Q.I. simile.

Donne e uomini, percezioni diverse

A supporto di quanto abbiamo detto finora, un test condotto dalla University of Indiana ha dimostrato che le donne, quando ascoltano, utilizzano i lobi temporali di tutti e due gli emisferi del cervello, mentre gli uomini solo il sinistro. E qui possiamo aprire una parentesi su un piccolo mistero: il lobo di destra, infatti, non ha alcuna funzione uditiva, pertanto non c’è ancora una spiegazione valida del perché le donne integrino le informazioni che ascoltano anche tramite il lobo destro. Ma le differenze non finiscono qui. in base a un’altra indagine, condotta questa volta dalla University of Sheffield, è emerso che, mentre gli uomini elaborano le informazioni che percepiscono attraverso l’udito tramite l’area di Werniche, la donna impiega le aree dedicate all’interpretazione delle linee melodiche vocali. In fondo, non si tratta altro che offrire un riscontro scientifico a un popolare luogo comune: le donne operano su più fronti contemporaneamente, mentre l’uomo si concentra di volta in volta su una specifica questione. Ciò è dovuto proprio al fatto che negli uomini abbonda la materia grigia, mentre nelle donne è più sviluppata la capacità di integrazione tra le diverse aree cerebrali. Da qui, la diversità nell’ascolto: gli uomini si focalizzano sul significato delle singole parole ascoltate, con una particolare attenzione verso il senso logico delle diverse frasi; le donne, invece, fanno più caso al significato emotivo delle parole che odono e sulla ragione per la quale il loro interlocutore si sta esprimendo proprio in quel modo.

Le diversità uditive tra uomini e donne riguardano anche il rumore di fondo (le donne sopportano fino a 24 dB, mentre gli uomini arrivano anche a 30) sebbene in questo caso l’eziologia della differenza tra i due sessi non sia molto chiara. Una spiegazione plausibile potrebbe risiedere nel fatto che, nel caso del rumore di fondo, non si tratti di una differenza strutturale tra i due sessi ma di una diversità di natura ambientale. Gli uomini, infatti, tendenzialmente frequentano luoghi più rumorosi, adattandosi quindi più facilmente al brusio di fondo. Una curiosità interessante riguarda il fatto che, sulla base di queste osservazioni (anche se in materia sussistono opinioni controverse tra gli stessi esperti del settore), sono addirittura stati prodotti cuffie e auricolari pensati specificamente per uomini e donne. Al di là delle criticità e delle domande a cui ancora medici e scienziati devono trovare una valida risposta, resta comunque l’evidenza che uomini e donne sentono diversamente: per questo, quando discutiamo con il nostro partner perché tiene alto il volume della televisione o ci lamentiamo di non essere adeguatamente compresi quando parliamo, dobbiamo sempre tener conto, tra gli altri fattori, anche del sesso del nostro interlocutore. A volte, infatti, la ragione sta nel mezzo e l’unica via d’uscita è quella di imparare ad ascoltarsi a vicenda.



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