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La banca che vorrei: più tecnologia per benefici tangibili, ma senza dimenticare la dimensione umana

La trasformazione tecnologica profonda che ha contraddistinto le banche negli ultimi anni è al centro dell’analisi svolta da Doxa per conto di Auriga. I trend che caratterizzeranno l’evoluzione della banca vedono la tecnologia come motore di importanti benefici in grado di migliorare la customer experience.
del 09/02/16 -

In sintesi i principali risultati
• Oggi, nella relazione con la propria banca, lo strumento emblema dell’innovazione è lo smartphone: il 65% degli italiani lo utilizza e ritiene che sia rilevante nel processo di innovazione dei servizi bancari.
• I canali per interagire con la propria banca sono diversi e utilizzati in differenti modalità: il 78% degli italiani utilizza il PC per l’Internet banking; il 62% continua ad andare presso la filiale e allo sportello bancomat / ATM.
• L’Internet banking è un canale irrinunciabile per relazionarsi con la banca per il 45% degli italiani, mentre solo il 19% dichiara di non poter rinunciare al contatto fisico.
• Grazie ai benefici concreti derivanti dalla digitalizzazione della banca, è cresciuta la soddisfazione degli utenti rispetto al passato: oggi il 56% degli italiani dichiara di essere più soddisfatto di 5 anni fa della relazione con la propria banca.
• Per una migliore customer experience, gli utenti si aspettano impatti positivi da un impiego maggiore della tecnologia. Tra questi, la riduzione delle spese di gestione (lo dice il 43% degli italiani) e dei tempi di gestione delle operazioni (per il 40%).


Bari, 8 febbraio 2016 – Gli ultimi anni sono stati per le banche un periodo di grande trasformazione nella relazione con la clientela: la tecnologia in tutto questo ha svolto un ruolo chiave. Se da una parte ha creato una maggiore distanza tra filiale e utente, spersonalizzandone la relazione, dall’altra, però, la diffusione della tecnologia ha permesso ai clienti di sviluppare una maggiore autonomia e consapevolezza nella gestione dei canali di contatto con la banca e nell’approccio ai servizi bancari. Ma oggi cosa chiedono gli utenti? Come vorrebbero la banca nel prossimo futuro? Su questo si è interrogata Auriga commissionando a Doxa una ricerca che è stata realizzata nell’autunno del 2015 attraverso un’analisi quantitativa (oltre 800 interviste in tutta Italia) e una mappatura qualitativa sugli atteggiamenti e la propensione futura degli utenti bancarizzati .
Il cliente in banca oggi: un consumatore più autonomo, che sa usare la tecnologia a proprio vantaggio
Se un tempo la filiale era il luogo privilegiato nella relazione con la banca, oggi i clienti sono in grado di svolgere in autonomia diverse operazioni e percepiscono la tecnologia come un fattore abilitante per avere un maggiore controllo della propria situazione.
La diffusione del mobile banking ha cambiato prospettiva, rivoluzionando il modo di vivere la banca. La relazione “a distanza”, garantita dai dispositivi mobili, è considerata, soprattutto dai più giovani, un fattore imprescindibile e irrinunciabile. E del mobile banking gli italiani apprezzano soprattutto la possibilità di controllare in ogni istante e in qualsiasi luogo quello che serve (per il 37% degli intervistati), la possibilità di operare in autonomia senza recarsi allo sportello in filiale (per il 33%) e la maggiore velocità di eseguire le operazioni bancarie (per il 28%).

La mia banca sempre con me
L’utente ha preso consapevolezza di quanto la digitalizzazione possa abilitare nuovi scenari, in cui la relazione con la banca è contraddistinta da valori quali velocità, tempestività, efficienza dei processi, semplificazione delle procedure, risparmio economico e maggiore privacy.
Lo smartphone è l’emblema dell’innovazione, apprezzato in modo particolare dei più giovani, mentre il tablet trova maggiori consensi tra le donne e tra gli over 45 anni. La familiarità e l’immediatezza dello smartphone restituiscono prossimità e vicinanza alla relazione con la banca, recuperando, in parte, il senso di distacco creatosi negli ultimi anni. L’interazione tramite App, in particolare, riveste un ruolo importante in termini di semplificazione e velocizzazione.
Gli italiani riconoscono nella possibilità di effettuare operazioni 24 ore su 24 il principale beneficio dall’utilizzo delle nuove tecnologie (per il 34%), seguito da un maggiore controllo della propria situazione (19%) e dalla possibilità di utilizzare più strumenti e canali per interagire con la banca (per il 12%).

La sicurezza nell’era della digitalizzazione
Per la maggioranza degli italiani (77%) l'aumento della tecnologia in banca ha comportato un incremento della sicurezza, anche se ancora oggi il tema della sicurezza è percepito in modo ambivalente: da una parte la digitalizzazione ha generato una maggiore rassicurazione sulla riservatezza delle informazioni e sulla gestione del denaro contante, dall’altra si pone però il tema della protezione delle informazioni scambiate online e del prezzo da pagare per una gestione sicura della propria operatività (pensiamo per esempio alla gestione delle password).

Il futuro: più innovazione per maggiori servizi
Una customer experience migliore integrata con la relazione umana.
L’analisi di Doxa per conto di Auriga evidenzia come nei prossimi anni ci sarà un’accelerazione di alcuni trend che già oggi si intravedono, legati ai benefici concreti percepiti dai clienti. Accessibilità intesa come abbattimento di barriere temporali e fisiche, semplificazione delle procedure che diventano più intuitive, risparmio di tempo, sicurezza delle transazioni e sistemi di riconoscimento più efficaci sono i principali benefici che gli italiani si attendono dall’innovazione tecnologica in banca. Ma è soprattutto il tema dell’ibridazione – commistione tra operatività 100% self-service e operatività assistita da parte del personale – a emergere con decisione: nell’evoluzione della banca, all’insegna di una tecnologia più pervasiva, non deve venire meno la relazione umana, dal momento che i benefici portati dalla tecnologia rischiano di portare un eccesso di spersonalizzazione se non integrati con una relazione personale qualificante.
Gli strumenti tecnologici come sistemi di riconoscimento biometrici, ATM evoluti, dispositivi interattivi, oggetti wearable con funzione informative (notifiche e aggiornamenti) e dispositive (micro – pagamenti) sono percepiti come elementi abilitanti di una customer experience migliore. Vengono invece guardati con sospetto le tecnologie fine a se stesse e quelle che introducono elementi di complessità nella relazione filiale-cliente (come per esempio i robot umanoidi).

La banca del futuro, a ciascuno la sua.
Gli italiani e la banca, domani: caratteristiche e desideri diversi, a seconda dell’età e delle abitudini. L’indagine Doxa per conto di Auriga evidenzia tre diversi profili tipici, in grado di rappresentare l’intera popolazione italiana.

I relazionali: più tecnologia = più servizi.
Per il 51% degli intervistati la componente social e digital nella relazione con la propria banca è fondamentale. Utilizzano diversi dispositivi (in primis lo smartphone) e il rapporto con la banca è multicanale. Hanno l’account social collegato al profilo della banca per ricevere offerte mirate e personalizzate, e aspirano a un maggiore utilizzo degli strumenti tecnologici per accrescere la relazione con la banca.

I pragmatici: uso quello che mi serve, quando mi serve.
Il 30% degli intervistati desidera poter disporre di maggiori servizi fruibili dal proprio smartphone e sogna di ridurre i costi delle operazioni bancarie attraverso una maggiore diffusione dell’innovazione tecnologica. Il futuro li vede meno presenti in filiale, ma è forte l’aspirazione ad avere esperienze più personalizzate con la propria banca.

I follower: contatto diretto con la banca; la tecnologia solo quanto serve.
I follower, che rappresentano il 19% del campione, hanno un approccio più tradizionale, privilegiando il contatto diretto con la filiale. Utilizzano l’internet banking per comodità e scelgono il tablet come strumento privilegiato di contatto. L’innovazione della banca per loro passa più da aspetti di forma / immagine (ambienti essenziali, riconoscimento dei clienti attraverso strumenti tecnologici innovativi) che non di sostanza.



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