L’investigatore Privato Nel 2020

Intervista a Giancarlo D’Amore titolare dell’agenzia investigativa “La Segretissima”
del 29/04/20 -

L’investigatore Privato Nel 2020: Una professione affascinante e particolarmente impegnativa, quella dell'investigatore privato, che richiede studio, ricerca e pratica. Il tutto, abbinato ad una buona dose di metodo, creatività e intuito. La sua attività è profondamente mutata negli anni, conformata alle esigenze imposte dalla modernità, con la tecnologia divenuta strumento indispensabile di indagine. Basti pensare ai sistemi di geolocalizzazione, alle tecniche di intercettazione ambientale, alle indagini 3.0 condotte sul web.

Investigatore privato nel 2020: addio stereotipi
Insomma, la figura dell'investigatore cambia sotto la spinta dell'innovazione tecnologica. Nell'immaginario collettivo resiste invece l'idea romantica del detective con impermeabile, cappello e pipa, retaggio della letteratura di genere e del cinema poliziesco.
Come dimenticare Sherlock Holmes, Hercule Poirot, Nero Wolf, il Commissario Maigret, Duca Lamberti e tutti gli altri.
L'investigatore privato nel 2020, ha un profilo distante anni luce da questi stereotipi. Si tratta di una professionalità altamente specializzata, con una profonda conoscenza delle leggi in materia e una robusta preparazione tecnologica.
Infedeltà coniugali, dipendenti traditori, soci scorretti, bonifiche ambientali e indagini forensi. Tanti i campi di applicazione e molteplici gli spunti di interesse.
Ne parliamo con Giancarlo D’Amore, Presidente Federpol Campania e investigatore privato alla guida de “La Segretissima”, storica agenzia di investigazione salernitana.

L'intervista a Giancarlo D'Amore

Presidente D’Amore, che cosa fa un investigatore privato nel 2020?
L'investigatore privato nel 2020 ricerca e documenta la verità, per tale tipologia di obiettivi svolge anche un ruolo sociale. Egli è la propaggine del cliente nella raccolta delle evidenze probatorie rispetto alla sua finalità, necessità e legittimità della richiesta. In termini pratici un privato, uno studio legale od un’azienda, si rivolgono a noi investigatori privati, per vedere realizzato un servizio a tutela di un diritto.

Come si diventa investigatore privato?
Si diventa investigatore privato a seguito rilascio di regolare licenza da parte del Ministero degli Interni per delega della Prefettura competente. Oltre ai requisiti di onorabilità ed essere cittadino europeo, è necessario avere come titolo di studio la laurea in materie giuridiche, economiche o equipollenti. Deve dimostrare di aver prestato tirocinio triennale, attestato presso un investigatore privato autorizzato da più di 5 anni.

Quali sono le indagini più richieste?
Tra le indagini più richieste possiamo annoverare le investigazioni in ambito privato a tutela del proprio diritto di coniuge ad ogni necessità ascrivibili.
Esempio di indagini:
Quelle volte a verificare circostanze di ordine patrimoniale oppure all’accertamento di tutti quei comportamenti che originano la crisi matrimoniale.
Specificatamente, in sede di cessazione degli effetti civili del matrimonio (cd. divorzio), indagini svolte a verifica di comportamenti di convivenza more uxorio. La ricerca inoltre dell’esistenza di fonti di reddito da parte del coniuge o di eventuali figli.
Il controllo dei figli minori. La verifica di comportamenti lesivi del patrimonio aziendale da parte di dipendenti infedeli o soci infedeli.
Le investigazioni in ambito assicurativo a tutela dei risarcimenti in genere ed in contrasto dei tentativi di frode alle imprese assicuratrici.
Tutte le investigazioni atte ad individuare elementi utili al recupero del credito e alla tutela del diritto di credito.
Le indagini difensive volte all’individuazione delle prove da far valere nell’ambito del processo penale.
Le indagini in ambito commerciale.

Cosa è cambiato negli ultimi anni?
L’obiettivo prefisso da un investigatore privato non è mai cambiato, cambiano e cambieranno sempre le procedure e le metodologie atte al raggiungimento della verità. La nostra categoria sin dall’origine è una categoria RESILIENTE.
Codice del settore testo unico delle leggi di P.S. (TULPS) del 1931
Le sembrerà strano ma è difficile fare una cronologia “degli ultimi anni”. Il fondamento della nostra categoria è scandito ancora da principi validati da un codice del 1931 il testo unico delle leggi di P.S. (TULPS).
Lo stesso nostro settore per circa 60 anni, si è adeguato ai sistemi di comunicazione del Ministero degli Interni, le cosiddette circolari. Tutt’ora dette circolari attuali mezzi di comunicazione delle istituzioni. Per fare un esempio, tutte le persone presenti sul territorio nazionale in questi giorni sono soggette ai DPCM recanti le misure di prevenzione Covid-19. Ciascuno di noi ha potuto percepire in questi giorni i mutamenti sociali imposti, quindi ha dovuto ridurre gli spostamenti per quelle attività essenziali.
Ebbene, come citato in precedenza, per tanto tempo le circolari ministeriali hanno indirizzato e tutt’ora indirizzano i nostri mutamenti operativi.
Il GDPR
Anche il GDPR che è entrato in vigore a Maggio del 2018, ha suggerito nuovi criteri operativi. Noi dobbiamo essere sempre pronti a conformarci, questa è la nostra più grande qualità, la resilienza.
A tale proposito, basti pensare che noi mastichiamo di privacy in modo “impattante” dal 1996 e le lascio immaginare quante cose sono cambiate.
Metodologie operative
Alludendo alle metodologie operative, certamente la visione romantica dell’investigatore privato alla Marlowe non è più ascrivibile (secondo il sottoscritto mai). L'investigatore privato nel 2020 si avvale avvale delle più moderne tecnologie acquisite in ausilio all’investigazione privata, come lei ha già specificato in premessa.
Nonchè di una sempre più costante formazione professionale che va ben oltre quella già prevista per legge.

Oltre ai privati lavorate anche con aziende?
Certamente, come le ho detto in precedenza lavoriamo per molte aziende di qualsiasi grandezza e attività. Il concetto cardine è che noi investigatori privati, concorriamo alla tutela del patrimonio aziendale sia esso ascrivibile in qualsiasi forma. Ad esempio: le risorse umane, come dice la parola stessa, entrano a pieno titolo nel patrimonio di un’azienda.
Dunque una investigazione volta a verificare l’esistenza di comportamenti scorretti è ben vista dai direttori del personale di qualsiasi azienda. I beni strumentali, le materie prime sono un altro asset, fino ad arrivare ad aziende collegate ad uno stesso gruppo, ai fornitori e così via.

Come si svolge un’investigazione privata?
Si parte da una consulenza iniziale con il potenziale cliente ove si individuano i presupposti dell’investigazione. Viene sottoscritto un incarico per iscritto indicando tra le altre cose la possibile data di termine di servizio. Il servizio inizia con le indagini preliminari siano esse raccolta di informazioni e sopralluoghi. Prosegue con le operatività nelle fasce orarie stabilite oppure nei relativi ambiti. Vengono stabilite comunicazioni intermedie tra investigatore e committente al fine di comunicare l’avanzamento del servizio e concordare eventuali azioni aggiuntive tra cui anche lo spostamento della scadenza dell’incarico.
Per concludere conclude, si redige una relazione di servizio resa al committente e la successiva distruzione dei dati.

Quali consigli darebbe a chi vuole intraprendere questa attività?
Giornalmente il fascino della nostra attività attrae molti aspiranti investigatori privati. Coloro che vogliono diventare tali, oltre a sapere che dovranno investire 7-8 anni di preparazione, dovranno poi essere anche bravi sul campo partendo dal fatto che per svolgere quest’attività non esiste limite temporale e geografico. Bisogna essere pronti a fare dei sacrifici personali.
Non meno importante è la base economica di partenza poiché tra le varie capacità da dimostrare alle autorità, esiste quella economica che si concretizza nel fornire una garanzia fidejussoria fino a 90.000,00 euro (novantamila euro). In ultimo e non per ultimo individuare scientemente il collega cui accedere al tirocinio triennale.
Liberamente tratto dall'articolo di Paolo Brandimarte





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