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L'importanza dell'elettronica

L'elettronica fa parte della nostra vita attraverso i sistemi più complessi, come gli elaboratori e gli impianti Hi-Fi, fino a quelli più comuni e all'apparenza semplici, come le calcolatrici tascabili.
del 19/06/17 -

Il termine elettronica venne definito nel 1941 dall'American Standard Definition of Electrical Terms a indicare quelle parti della fisica e dell'elettrotecnica che si occupano dello studio e dell'utilizzo dei fenomeni di emissione di elettroni e di propagazione di fasci elettronici nel vuoto e nei gas.

Tale definizione risultò però ben presto troppo restrittiva, soprattutto a causa della limitazione relativa al vuoto o all'atmosfera gassosa, per via del rapido sviluppo dell'elettronica dei semiconduttori.

Come spesso accade in relazione a scienza di origine relativamente recente, può risultare difficile delimitare con precisione il loro campo di azione, in quanto si assiste frequentemente a sviluppi e progressi estremamente veloci in particolari direzioni che, nel volgere di pochi anni, giungono all'obsolescenza, superati, per interesse ed efficacia, da altri successi ottenuti in differenti campi scientifici.

Per quanto concerne l'elettronica sembra quindi opportuno evitare una schematizzazione precisa dei campi di attività e adottare una definizione di tipo operativo secondo la quale l'elettronica è, in senso generale, la scienza e la tecnica dei dispositivi elettronici.

Ovviamente questa definizione acquista un significato preciso solo quando vengono precisati i dispositivi in questione.

A tale proposito si possono definire elettronici tutti i componenti poliodi a gas, a vuoto e a semiconduttore, i conduttori non lineari (basati su effetti fotoelettrici, termoelettrici, ecc) e i servosistemi in genere.

Sono pertanto oggetto dell'elettronica sia lo studio e l'applicazione dei fenomeni legati al movimento di elettroni in tali dispositivi, sia la definizione delle leggi che governano tali effetti e fenomeni, sia, infine, i sistemi di controllo e di impiego delle emissioni elettroniche da un punto di vista pratico e applicativo.

Risulta quindi evidente come i dispositivi elettronici e l'elettronica possono interessare i più svariati campi di applicazione a un punto tale che è attualmente difficile trovare un settore dell'attività umana che non sia in qualche modo toccato dall'elettronica.

Una importante caratteristica dei sistemi elettronici è quella di potere essere ridotti a dimensioni sempre minori, tendenti ad avvicinarsi al limite fisico della materia. Nel giro di pochi anni si è passati da circuiti a valvole, che occupano per ogni singolo componente dei centimetri cubi, ai circuiti a transistori, nei quali un componente occupa circa un centimetro cubo, fino ai più evoluti circuiti integrati di tipo MOS, sigla di metallo-ossido semiconduttore, nei quali ogni centimetro cubo contiene 100 milioni di elementi.

Un settore in cui l'elettronica ha avuto una vastissima applicazione e il cui sviluppo è proprio dipeso dall'elettronica stessa è quello dei sistemi di elaborazione. Con componenti di misura sempre minori, i calcolatori sono diventati gradualmente più piccoli, più potenti e in grado di svolgere operazione sempre più perfezionate.

Per rendersene conto è sufficiente pensare che un normale smartphone dei nostri giorni è molto più potente, nonostante le dimensioni di gran lunga ridotte, rispetto a un PC da scrivania di non più di 15 anni fa, quindi relativamente recente.



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