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L’amore sul Web, ma non troppo

L’Ordine degli Psicologi della Lombardia analizza i risultati del sondaggio condotto da Sposidea «L’amore al tempo del web» sulle tendenze in fatto di relazioni 2.0: Internet? Sì, ma la conquista dell’anima gemella rimane connessa alla realtà.
del 06/10/15 -

“Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano”. È così: gli innamorati del XXI secolo chiamano in causa finanche Paulo Coelho per spiegare che: «No, amare non vuol dire chattare». Non sempre, per lo meno.

A confermarlo, i 1.385 partecipanti al sondaggio ideato da Sposidea, la manifestazione che per celebrare la sua XXII edizione - dall’8 all’11 ottobre a Villa Castelbarco, Vaprio d’Adda (Milano), interamente declinata secondo il fil rouge di Expo 2015: “Amore. Nutrimento per il pianeta, energia per la vita” – ha condotto durante l’estate, il questionario «L’amore al tempo del web».

I PARTECIPANTI
È così che si scopre che i partecipanti, prevalentemente donne, tra i 14 e i 74 anni, per gestire la propria relazione preferiscono affidarsi al reale, più che al virtuale. Il 72% degli intervistati, infatti, ama l’incontro vis a vis e preferisce conoscere la dolce metà tramite amici in comune o tra i vecchi compagni di scuola. Appena il 17%, invece, ammette di aver fatto ricorso ad App e social network per organizzare nuove conoscenze.

I RISULTATI
Non solo, l’86% del campione afferma di preferire una comunicazione tradizionale anche per prendere accordi per il primo appuntamento: per il 42% è meglio un contatto di persona, per il 44% è la telefonata a garantire i migliori risultati. Solo una piccola minoranza, infatti, il 13%, si affida ai social network. Stessa strada anche per chi decide di dirsi addio: nel 75,5% dei casi, meglio affidare al contatto diretto la parola «Fine», più raramente si sceglie il telefono, 21,7%, e quasi mai i social, 2,8%.

Se, dunque, la fase iniziale del flirt e della conquista sembra essere tutta improntata sulla «realtà», le leggi dei bit la fanno da padrona nei momenti successivi, quando cioè il rapporto a due entra nel vivo e dall’emozione del primo bacio si passa alla solidità dell’amore day by day. Più del 56% degli intervistati, infatti, utilizza le applicazioni per Smartphone e i Social per comunicare con il proprio partner quando questi è distante, riducendone drasticamente l’uso in sua presenza (47%).

GLI SPOSI Ma è con l’arrivo delle nozze che la tendenza web diventa decisamente più forte: la maggior parte delle ricerche dedicate all’organizzazione del matrimonio, infatti, passa da internet (47%), mentre abito (47%) e location (61,2%) meritano attenzioni «dal vivo». Straordinaria eccezione: la fotografia, con il boom di App per scatti matrimoniali fai – da – te, utilizzati da oltre il 36% degli sposi.

«Il processo che conduce alla formazione di una coppia che decide poi di suggellare il proprio amore col matrimonio, è un iter lungo nel corso del quale, come in una vera e propria danza, i due partner, imparano a sincronizzarsi, a conoscere l’uno i passi dell’altro e, reciprocamente, a rispettare tempo e spazi personali» - afferma la dottoressa Valentina Guarasci, coautrice del libro “La coppia strategica”, psicologa della Clinica della Salute che con i colleghi Davide Algeri, psicologo-psicoterapeuta, specialista in psicoterapia breve strategica, consulente in sessuologia e Simona Lauri, psicologa esperta in relazioni di coppia, ha analizzato le risposte. «Una storia d’amore – riprende Guarasci - regala intense emozioni, ma al contempo richiede una dose notevole di “impegno” e di energie, utili, per rendere la storia stabile. Con l’avvento di internet e delle nuove tecnologie, assistiamo attualmente a nuove modalità relazionali all’interno della coppia. Ma, nonostante ci saremmo aspettati un viraggio marcato orientato prevalentemente verso l’online, a sorpresa scopriamo dalle risposte che per la gestione della relazione, si preferisce di gran lunga la via tradizionale».

«Dal sondaggio – aggiunge Lauri – emerge chiaramente che, se da un lato internet, i social e più in generale le nuove tecnologie, vengono utilizzate con maggiore frequenza, entrando sempre più nella quotidianità della vita di coppia, dall’altro si continua a rimanere legati all’incontro reale e autentico con il partner perché, come ricorda la scrittrice Richelle Mead: “Non credo nell’anima gemella, ma credo nelle anime che sono in sincronia, anime che rispecchiano l’un l’altro”».



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