INVESTIRE IN BANCA: pro e contro

Quali sono le effettive differenze tra le operazioni di investimento svolte nelle tradizionali filiali bancarie rispetto ai metodi impiegati dai consulenti finanziari?
del 05/01/21 -

Investire in banca è l’approccio “standard”, maggiormente diffuso per il risparmiatore medio. È consuetudine per molte persone rivolgersi – per investire i propri risparmi - direttamente alla “banca sotto casa”.

È facile che, avendo un conto corrente attivo presso la propria banca di fiducia, il risparmiatore decida di affidarsi a quest’ultima anche per l’attivazione di investimenti.

Nella maggior parte dei casi, poi, la banca di fiducia corrisponde alla banca dove i genitori hanno il loro storico conto corrente.

Questo è sicuramente uno dei metodi più comodi e semplici, soprattutto perché è il bancario a occuparsi di tutte le vicissitudini tecniche e burocratiche, il risparmiatore non dovrà gestire nulla all’atto pratico.



La fiducia è indispensabile per affidare la gestione dei tuoi risparmi a un professionista.
A prescindere dalla scelta dell’interlocutore a cui rivolgerti, è assolutamente necessario possedere una buona dose di fiducia nei suoi confronti.

Una delle domande comuni dei risparmiatori è “se la mia banca effettua anche questo tipo di servizio, per quale motivo dovrei rivolgermi a un consulente finanziario esterno per l’attivazione e la gestione di investimenti finanziari?”

La domanda è lecita, non biasimo chi se la pone.

È proprio per questo motivo che trovo giusto spiegare quali sono le differenze tra investire mediante la banca tradizionale piuttosto che avvalersi di un consulente finanziario.



L’importanza degli investimenti personalizzati
La caratteristica principale che differenzia le due attività è banale quanto fondamentale, ovvero la personalizzazione dei percorsi di investimento.

Sì, perché per il risparmiatore probabilmente potrà sembrare superfluo, e invece è la parte fondamentale per raggiungere efficacemente i propri obiettivi.

Mentre il bancario è un lavoratore dipendente (e suoi suggerimenti dipendono dalle indicazioni che riceve dalla banca per la quale lavora) nella pratica ciò si traduce in scelte che nella maggior parte dei casi si limitano ad essere individuate tra i prodotti e servizi della banca medesima.

Al contrario, il consulente finanziario è un libero professionista, non di pende da nessuno e di conseguenza non ha nessun vincolo di prodotto. Ciò consente la costruzione di portafogli di investimento sicuramente personalizzati nel rispetto delle esigenze di ogni singolo risparmiatore.

Se mi consenti un pensiero personale: il vero datore di lavoro del consulente finanziario è il cliente finale.





Bancario vs Consulente Finanziario
Riguardo questa valutazione, io stesso, tempo fa ho dovuto effettuare una scelta tra le mie convinzioni e il “posto sicuro” in Banca.

La mia carriera nasce proprio con cinque anni di esperienza presso un noto Istituto Bancario dove ho potuto tastare sulla mia pelle i numerosi vincoli cui il bancario è costretto a convivere.

È stato questo il motivo che ha generato in me la forte necessità di rompere qualsiasi tipo di vincolo: così, ho deciso di rendermi un libero professionista e più precisamente un Consulente Finanziario abilitato all’offerta fuori sede. Questa decisione ha reso la mia figura uno strumento utile, chiaro e trasparente nei confronti della vasta platea di investitori, senza che essa fosse in alcun modo vincolata a qualsiasi scopo commerciale di terze parti.

Reputo quello degli investimenti finanziari un mondo in cui è necessario possedere la massima libertà di scelta da entrambe le parti: sia quella del consulente che quella del suo cliente.
Il consulente finanziario, in quanto libero professionista, non è vincolato nel proporre strumenti finanziari inerenti a una specifica società, e questo dà la grande opportunità ai suoi clienti di sentirsi seguiti con minuziosa attenzione grazie alla massima personalizzazione degli strumenti finanziari impiegati per il raggiungimento di ogni tipo di obiettivo.



Sii consapevole di ogni tua decisione
Ciò non significa che investire in banca sia sbagliato. È bene però comprendere ed essere coscienti che inevitabilmente ciò determina un limite evidente nelle possibilità di investimento che, invece, al di fuori dei vari contesti bancari sono molteplici.

Come dico spesso, importantissimo in ogni caso è costruire un valido rapporto di fiducia tra professionista e investitore: solo con la corretta comunicazione e un rapporto costante che duri nel tempo è possibile raggiungere dei reali obiettivi.



La pianificazione finanziaria
La pianificazione delle strategie per il raggiungimento di questi traguardi è essenziale.

Prima di qualsiasi tipo di attuazione è indispensabile:

Aver studiato bene il mercato in relazione a ciò su cui si vuole investire e in che modo si intende farlo;
Valutare il rischio connesso a ogni investimento;
Essere sempre pronti e preparati per modificare e correggere il tiro in corso d’opera.


La comunicazione nel rapporto con il tuo consulente finanziario
Perché dico che la comunicazione è tutto a prescindere dal professionista a cui intendi rivolgerti?

Perché la situazione economica e le esigenze di investimento sono molteplici e cambiano notevolmente da cliente a cliente. Essenziale è essere in grado di proporre sempre la soluzione migliore per le esigenze di ogni singolo soggetto. Questo a prescindere dai vincoli connessi alla propria figura professionale.







Utili consigli di valutazione
Ricapitolando, investire direttamente in banca non è un male, sicuramente però rappresenta un vincolo di cui bisogna tener conto. Perciò tutto dipende anche da ciò che interessa a te, magari gli strumenti proposti dal bancario sono proprio quelli di cui hai bisogno.

Ciononostante, sii sempre consapevole che nel rivolgerti a un consulente finanziario avrai sempre la garanzia di possedere una vastità di frecce per il tuo arciere.

Prima di lasciarti, desidero inoltre proporti delle domande da cui trarre spunto per una riflessione che sono certo potrà aiutarti nel valutare qual è la soluzione più adatta a te.

Bada bene ad approfondire i miei interrogativi e non fermarti solo ai seguenti quesiti per trarre le tue conclusioni.



Qual è la tua attuale situazione finanziaria? È importante che tu conosca adeguatamente tutte le tue entrate per analizzare correttamente i movimenti che potrai essere in grado di fare.


In base ai tuoi attuali risparmi, qual è la cifra che saresti disposto a perdere? È importante non investire mai più di quanto si potrebbe essere disposti a perdere.
Qual è la tua tolleranza verso il rischio? Come ho spesso ribadito, il rischio rappresenta una componente imprescindibile dell’investimento e ogni strumento finanziario comporta un margine di rischio differente. È bene dunque comprendere fino a che punto tu sia disposto a esporti e plasmare di conseguenza le tue attività di investimento.


Qual è il tuo grado di conoscenza in materia? Non vergognarti mai di chiedere aiuto. Il fatto che tu non conosca in maniera approfondita il vasto mondo connesso agli investimenti finanziari è lecito. Devi essere in grado di riconoscerlo e laddove necessario farti aiutare da un professionista nei tuoi investimenti. Così come fai quando necessiti di un supporto in ambito legale, o un consulto in ambito medico.




Se dovessi ritenere che io possa esserti di supporto per la corretta gestione dei tuoi investimenti, non esitare a contattarmi.



Fabrizio Oliva

Autore del blog e consulente finanziario



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