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Intervista a Luca O' Zulù, i 99 Posse sono tornati!

Cattivi Guagliuni segna il ritorno di una storica band che ha rappresentato un'intera generazione, quella degli indignati.
del 27/02/12 -

Fare un'intervista a Luca O' Zulù permette di rivedere gli ultimi 15/20 anni di vita, quella del paese e, di conseguenza anche la nostra. Perchè i 99 posse sono nati in una Italia molto differente e ne hanno rappresentato fortemente una parte.
Oggi quell'Italia non c'è più e guardando indietro si colgono le differenze. Tutt'altro che sfumature. Quando i 99 si sono formati, c'era un fermento e una rabbia che scuoteva un'intera generazione, una cultura contro che poi è divenuta altra, per rimarcare il fatto che non si era contro a priori ma si cercava un'altra via.
Che non si è mai trovata. Si era contro la società delle banche che alimentavano il debito vendendolo ad altri, e quella generazione lo diceva con forza che quel modello di sviluppo era destinato al fallimento. Si era contro alla globalizzazione dicendo che solo gli imprenditori avevano interesse a dislocare la produzione nel terzo mondo ma che non giovava a nessun'altro, se non a creare una nuova schiavitù. Più che altri, col senno di poi possiamo dire che si era avanti.
Poi è arrivato il periodo in cui quel mondo si è interrotto, ci si è frammentati. E anche la band napoletana s'è sciolta, dividendosi in tanti singoli progetti. Quella parte d'Italia che prima si chiamava compagni poi fratelli poi amici, a forza di sentirsi dire dalla classe dirigente va a vivere a Cuba quando andava bene, o va a vivere in Corea del nord quando andava male, non ha saputo reagire.
E così s'è rotto quel mondo, divisi. Senza più un obiettivo comune. Sono nati partiti e ognuno a fatto guerra all'altro e non c'è più stato un sentire comune. Guardando al passato si avverte quel senso di ovosodo che non va ne giù ne su, come se avessero fatto il lavaggio del cervello, facendo accettare il modello sanremo, senza altre opzioni.
Stanchi di votare per il minore dei mali e schifati poi, vedendo il risultato prodotto che tanto minore non è, ci si è ritrovati stanchi e indignati. Però ci si è ritrovati e questo è un dato importante.
E' passato del tempo ma loro sono rimasti tra i pochi, per non dire i soli, a dire le cose col loro nome, esponendosi senza problemi. Perchè il risultato di questi anni di apatia ha prodotto nella musica un appiattimento con pochi fari all'orizzonte, tanto che la nuova scena alternativa ormai canta in inglese, avendo perso (comprensibilmente) lo stimolo di dire qualcosa ai loro coetanei italiani.
Ecco dunque l'importanza di ritrovare il megafono della protesta, di chi si dice contro o altro, di sicuro per nulla omologato alla logica del compromesso e del meno peggio. Una voce quella di Luca che fa venire i brividi, quanto è piena di sentimento e di rabbia, capace di raccontare la storia che ci siamo persi in questi anni. Persi ad aspettare qualcosa, qualcuno, la sorte o perchè no, la morte.



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