Il Mito della Certificazione per le Sanificazioni

Ho deciso, dopo le innumerevoli richieste di fare chiarezza sulla tematica per la certificazione della sanificazione. C’è ben poco da chiarire però. In quanto la #certificazione della #sanificazione alla data di oggi non esiste. Comprendiamo il momento difficile dovuto allo stato di pandemia. Ma nel nostro lavoro operiamo sempre alla tutela dei clienti. E ci spiace molto che una situazione di difficoltà porti allo sfruttamento ed abuso di principi con i quali tali processi non han niente a che vedere...
del 06/05/20 -

Ho deciso, dopo le innumerevoli richieste di fare chiarezza sulla tematica per la certificazione della sanificazione. C’è ben poco da chiarire però. In quanto la certificazione della sanificazione alla data di oggi non esiste.

Comprendiamo il momento difficile dovuto allo stato di pandemia. Ma nel nostro lavoro operiamo sempre alla tutela dei clienti. E ci spiace molto che una situazione di difficoltà porti allo sfruttamento ed abuso di principi con i quali tali processi non han niente a che vedere.

Vediamo alcuni punti interessanti per chiarire questo aspetto, trattato molte volte anche dai giornali in maniera un po’ troppo superficiale.

Punto 1 – Partiamo innanzitutto con il dire una cosa molto semplice. Chi rilascia una certificazione? Una certificazione può essere rilasciata da un organismo terzo o accreditato allo scopo. Quindi devono essere rispettati i valori principi di indipendenza e terzietà.

Come fa un’organizzazione che effettui una sanificazione e rilasciare la certificazione della sanificazione effettuata? E’ un poco come domandare ad un addetto alla sala ristorante affacciato ad una finestra se li si mangia bene.
certificazione della sanificazione

Punto 2 – Ma la nostra azienda è certificata Iso 9001 ecc ecc. La norma sui sistemi di gestione per la qualità secondo la certificazione Iso 9001, è uno standard organizzativo gestionale basato sullo studio e miglioramento dei processi. La certificazione che viene attribuita in questo caso non è ‘Efficacia del servizio di sanificazione ed igienizzazione per il Covid 19’, ma sarà ‘Erogazione di servizi di pulizia e sanificazione ecc ecc’.

Ma è la stessa cosa! NO! Il sistema di gestione secondo la certificazione Iso 9001 da evidenza dell’efficacia della progettazione e dell’erogazione del servizio di pulizia e sanificazione secondo la soddisfazione del cliente, e non da NESSUNA evidenza sull’efficacia inerente al pericolo.

Punto 3 – Ma che cosa significa azienda di pulizia? Possono erogare tutti servizi di pulizia e disinfezione? NO! Le aziende che possono erogare questi servizi hanno dei requisiti ben specifici ai quali devono appartenere. Oltre che a gli ATECO previsti devono avere al loro interno determinati requisiti tecnici.

Punto 4 – Vediamola dal punto di vista legale. In tribunale varrebbe la certificazione della sanificazione rilasciata da una azienda? E se vi fosse un contagio? Che cosa succederebbe? Il datore di lavoro sarebbe tutelato? Avrebbe un bel pezzo di carta si. Ma legalmente non vi sono riferimenti a supporto di tale documento.

Queste realtà spesso operano nell’industria alimentare, nel mondo della sanità e devono rispettare requisiti molto stringenti e verifiche di controllo sul loro operato accettati nei capitolati di affidamento dei servizi.

Quindi questa certificazione della sanificazione?
Abbiamo compreso che molte volte viene richiesta la certificazione della sanificazione in quanto si faccia confusione anche con la possibilità di scaricare tali costi dal credito d’imposta.

Ma un eventuale documento attestante del servizio di sanificazione ed igienizzazione può essere emesso solamente da chi appartiene a gli ateco previsti.

E come dobbiamo muoverci allora? Molto molto semplice. Innanzitutto non si parla di un virus mutogeno che è caduto da un asteroide e non si sa come abbatterlo a parte l’utilizzo di qualche laser che tutti stanno segretamente progettando. Dove muore la Salmonella, muore il covid 19. Molti dei nostri clienti si trovano a dover combattere con pericoli di contaminanti alimentari. E vincono sempre.

In un corso di aggiornamento di qualche giorno fa sullo standard internazionale Brc parlavamo proprio di questo. Adottare quelle che sono le procedure di ingresso in azienda e di sanificazione che adottiamo normalmente nelle aziende certificate secondo questi standard.

Infatti procedura di vestizione, svestizione, stato di salute, protezione delle mucose, sanificazione e disinfezione, mi pareva di averlo già sentito. E come si basa una buona procedura per la sanificazione e igienizzazione aziendale? Analisi dei rischi, prodotti, processi, formazione, validazione, verifica e monitoraggi.

Nel nostro caso è esattamente la stessa cosa. Applicata però a tutti gli ambienti di lavoro e non solamente al mondo alimentare.

Che cosa chiedere all’azienda di sanificazione?
Vediamo quello che dovrebbe richiedere un’organizzazione dal fornitore del servizio di sanificazione.

Qualifica del fornitore. Altrimenti è inutile. Ci vogliono i professionisti non persone che si improvvisano perché adesso ci vedono il business. In questo caso le certificazioni aziendali possedute dall’azienda sono importanti ma lo è ancora di più la figura del direttore tecnico e la reputazione professionale dell’organizzazione;
Definizione dei prodotti. Fondamentale in quanto il nemico lo conosciamo la non verificando i prodotti delle pulizie si rischia di utilizzarli su superfici arrecando danno alle stesse. Ci devono essere schede tecniche e schede di sicurezza e devono essere utilizzate attrezzature idonee ed in quantità sufficienti prediligendo i monouso per non incrociare contaminazioni;
Deve essere chiara la competenza degli operatori che effettueranno le sanificazioni e deve essere presente almeno della formazione interna nella lingua capibile dagli operatori;
Devono essere definiti i processi in base ai prodotti al loro uso definito dal produttore e le frequenze;
Alla fine del servizio deve essere redatto un verbale comprensivo delle persone partecipanti, prodotti utilizzati in che quantità secondo l’uso previsto dai produttori. Evidenze insomma a supporto. Questo si può fare e non è una certificazione della sanificazione.
Per le organizzazioni che si occuperanno direttamente del processo dovranno essere rispettati i medesimi principi coinvolgendo anche del figure del medico competente e del responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Ed una congrua revisione delle valutazione dei rischi.

Siamo abituati noi che operiamo nell’area alimentare ad effettuare delle validazioni di processo. Ovvero inoculare un patogeno ed effettuare un processo, che può essere sanificazione, trattamento, ecc, per verificare l’efficacia del processo stesso all’eliminazione del patogeno.

In questo caso non si potrà di certo inoculare il covid 19 su delle superfici per vedere l’efficacia della sanificazione ma ci si attenderà alle disposizioni della circolare n. 5443 del 22.02.2020.

L’ambiente della normazione però si sta muovendo. Come accaduto con l’ambiente della disinfestazione, presto sicuramente sarà disponibile una norma tecnica specifica anche per la certificazione della sanificazione.



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