Il lettering: l'uso dei caratteri da stampa nella composizione dei testi scritti

Scopriamo tutti i segreti sulla composizione di testi lunghi o brevi, dal libro al logotipo.
del 23/09/10 -

La scrittura odierna è erede di quei caratteri detti Capitali nati in epoca classica ed utilizzati per le inscrizioni monumentali a Roma.



Con la stampa a caratteri mobili la scrittura non verrà più eseguita a mano come nel Medioevo (ad opera dei monaci amanuensi) e i caratteri diventeranno identici ad ogni battuta e non più personalizzati dalla mano dello scribano.



Oggi la possibilità di personalizzare i testi a piacimento viene ripristinata dal computer che, grazie alla possibilità di farci scegliere con quali e quanti font scrivere, ci consente la massima libertà in questo senso.


Le librerie di caratteri sono pressoché sterminate.



Le principali caratteristiche dei caratteri tipografici sono la forza delle aste e la presenza o meno di terminazioni più o meno accentuate dette grazie.

Un font quindi andrà principalmente collocato tra i caratteri senza grazie (bastoni) o tra i caratteri con grazie.

Ogni carattere può avere una serie di varianti che oltre alle classiche corsivo (italic), grassetto (bold), posso avere differenze di larghezza delle lettere.


Tali rapporti tra lettere e spazi o l'aggiunta di altre caratteristiche determinano diversi tipi di varianti; ad esempio: stretto, strettissimo, normale, largo, larghissimo, maiuscoletto, filettato, ombrato, ecc. ecc.



Altra cosa è il corpo del carattere.

Il corpo del carattere che oggi chiamiamo: light, demi, bold, extra bold, black, extra black, ecc. è stabilito dallo spessore delle aste (cioè delle gambe).


Lo spessore può essere chiarissimo, chiaro, neretto, nero, nerissimo. Da qui la suddivisione precedente.



Come scegliere il carattere.


La scelta del carattere è questione delicata perché da un lato deve tenere conto di fattori fisiologici come la leggibilità della parola e dell'altro l'equilibrio, il tema affrontato ed il taglio editoriale.


Ad esempio in un logo per una marca che debba trasmettere il valore della tradizione sarà più consono l'uso di un Times, mentre per un marchio più tecnico è preferibile un font bastoni come l'Helvetica.



Poi c'è la questione più soggettiva che dipende da fattori come il gusto, la qualità delle combinazioni di caratteri diversi, ecc.

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Esistono diverse regole su cui basarsi per la creazione di blocchi di testo, per il semplice accostamento delle lettere di un marchio oppure per un intero volume scritto.


Per questo vi rimandiamo alla lettura di testi specifici o agli articoli di Ai Blog.



Anche la conoscenza della tipometria; ovvero il sistema di misurazione in tipografia, svolge un ruolo importante nel lavoro del grafico e dello stampatore.


Infatti in questo settore non vige il sistema metrico decimale ma tutto viene misurato in punti (pica nei paesi anglosassoni) la cui misura (stabilita nel 1770 da F. A. Didot) corrisponde a 0,3759 mm in Europa e 0,3515 mm negli Stati Uniti.



Un altro capitolo lo merita l'argomento delle spaziature di cui ci occuperemo in un altro articolo.



Per sapere tutto quello che occorre sul lettering visitate il sito aiblog.it e sfogliate il manuale di grafica intitolato:



HELP! - piccolo manuale grafico di sopravvivenza - se il problema persiste chiamare Dio.


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