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Gli italiani hanno dimenticato come si gioca a calcio ?

Guarda Balottelli e ricorda Macina (DIRETTA GOL E GOL STORIA)
del 22/09/14 -

La stessa domanda si pone per tutti gli altri aspetti della vita che si svolge nel nostro, i talenti sono scomparsi in ogni campo si umano che lavorativo, questo non perché non nascono più le eccellenze, ma semplicemente perché il sistema che ci circonda, il sistema che come ci hanno inculcato ci ha resi evoluti, non è altro che un qualcosa di oscuro che non mette mai in risalto il talento specifico, ma esalta invece chi riesce a farsi strada anche avendo qualcosa in meno ma che sceglie i canali giusti, qualsiasi essi siano ma basta che conducano velocemente al risultato. In questo modo la qualità resta sempre dietro alla quantità, la qualità che ha sempre contraddistinto gli italiani in tutto il mondo , ed ora che perdiamo anche questa, veramente sembra che siamo inferiori in tutto.

Ma qui sono per parlare di calcio, e lo voglio fare portando alcuni cenni storici, che secondo me rendono l’idea di come stiamo procedendo gia da olte 40 anni, tanto che le squadre italiane non riescono più neanche a comporre una squadra con 11 titolari italiani(in realtà neanche riserve).

I calciatori per arrivare devono non essere necessariamente i più forti, ma scegliere il procuratore giusto, quello più addentrato, una sorta di “raccomandazione”, il quale concetto evidentemente non fa bene soprattutto nel calcio.
Se un calciatore non sta in un determinato giro viene emarginato, non viene preso più in considerazione, ma ancora peggio non gli viene fatto neanche il provino, se si tratta di un giovane calciatore.
Così vengono portati in Italia calciatori da svariati paesi, così si favoriscono movimenti di denaro, che talvolta non hanno niente a che fare con il calcio, quindi esiste un sistema attraverso il quale i procuratori hanno legami con chi fa il mercato nei vari club, creando una sinergia economica, che esclude tutti coloro che possono essere portati nelle squadre totalmente da zero.
Perché si dice che un calciatore che non è inserito nel sistema calcio che conta ad esempio a 17 anni non può direttamente arrivare a giocare in Serie A ?

Semplicemente perché non appartiene a nessuno dei magnaccia del calcio, questi che li acquistano già a 12 anni comprandosi tutta la famiglia magari povera. Esistono vere e proprie società che acquistano i cartellini di giovanissimi calciatori e poi man mano ne cedono le percentuali ad altri acquirenti.
Anche se è vero che questo esiste in tutto il mondo, ma in Italia tolgono completamente lo spazio ad una qualsiasi altra soluzione, cosicchè un giovane che da bambino non si vuole abbandonarei ad una di queste situazioni, la paga cara, non riuscendo mai a fare una gran carriera. A volte arrivano in A i vari Torricelli, Hubner, per nominarne alcuni, ma spesso ai vari Macina non viene data più una possibilità se rifiutano il canale giusto. Molti diranno chi è Macina, ebbene Macina è l’esempio che voglio portare per rendere ldea che voglio esprimere, sia perché non è proprio dei giorni nostri, sia perché non è comunque una storia troppo antica. Il calciatore Marco Macina sarebbe potuto diventare uno dei calciatori italiani migliori di tutti i tempi eppure di lui ci si è dimenticati quasi totalmente. Basti Pensare che anche sulla famosa e dettagliata enciclopedia WikiPedia viene liquidato così:

“Giovane promessa del calcio internazionale, dopo aver mosso i primi passi con il Tre Penne, ha vestito le maglie di Bologna, Arezzo, Parma, Milan, Reggiana e Ancona, ma dovette abbandonare l’attività agonistica a 25 anni, per complicazioni dovute alla rottura di un legamento del ginocchio destro”.

Sono vere le squadre, è vero l’infortunio, ma la storia non fu così semplice, infatti lui si riprese dall’infortunio, ma non venne più fatto rientrare nel calcio che contava, perché sapendo di avere talento, e essendosi fatto notare voleva rientrare da solo, da proprietario del suo cartellino, facendo uno sgarro al sistema che non gli perdonò tutto questo, e siccome i direttori spoetivi delle squadre non vollero sgarrare col sistema, non lo presero in considerazione anche se poteva essere un affare a costo zero. Macina, nasceva come calciatore proprio quando nasceva il più famoso Mancini, si diceva che era più forte di quest’ultimo.

Macina e Mancini condividevano addirittura la camera al Bologna, gli osservatori dicevano, bravi tutti e due ma superiore Macina, Nils Liedholm diceva invece : “Un attaccante piu’ veloce con la palla che senza. Un fatto inusuale”. Infatti Macina era arrivato ad esordire nel Milan e fu mandato in prestito ad Arezzo, Parma, Reggiana e Ancona, perché tardava ad esplodere, perché non riusciva a crescere come uomo forse non trovando una guida adatta, gli piaceva la bella vita come a tutti i ragazzi, ma non fu questo che gli impedì di esplodere, quando era il momento giusto, lo colpi il grave infortunio al ginocchio destro e qui fu abbandonato da tutti, il contratto era in scadenza e nessuno gli propose niente ….

E qui il grave errore siccome riceveva offerte da squadre di categorie inferiori, penso di restare un altro anno fermo così da diventare totalmente proprietario del suo cartellino, in modo da vendersi bene sul mercato, ma nessuno gli fece fare una partita, neanche una partitella tra amici perché era troppo forte. Macina voleva bypassare il sistema e questo gli l’ha fatta pagare, questo succedeva tra la metà degli anni 80 e la fine degli anni 90. Calciatori che continuano a fare errori e a “sputare” nel piatto dove mangiano, oggi ne vediamo, l’esempio maggiore è l’attaccante della nazionale italiana che più volte ha abbandonato al proprio destino i suoi compagni, invece di trascinarli come poteva fare…. E come premio? Un Bel contratto in Inghilterra boh ! Ma la risposta elementare è che il suo procuratore è un marpione internazionale e comanda il calcio insieme ad altri suoi simili, brutta razza davvero.



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