Export Made in Italy - serve conoscere i gusti dell'Est

Sarà che questa globalizzazione aumenta la necessità di dare identificazione, marchio di provenienza del prodotto italiano, ma all'estero c'è desiderio di comprare Made in Italy. Un desiderio che non si ferma al prodotto stesso, ma, se ci riferiamo al settore food and beverage, quello della tavola, si estende anche al piacere di conoscerne l' utilizzo in cucina, attraverso le ricette, ricette che raccontano un territorio e che stimolano quindi al viaggiatore, la voglia d' esplorare quella terra, le sue bellezze paesaggistiche e artistiche, favorendo quindi un turismo di qualità "
del 29/10/18 -

"Si fa a gara: tra le eccellenze italiane, le eccellenze italiane nel mondo, marchi d' eccellenza, classifiche del Made in Italy, serate di gala per celebrare i prodotti più conosciuti e venduti al mondo, marchi di garanzia regionali, nuovi loghi... accompagnati dalla sicurezza della nostra bandiera dai tre colori, le strisce verdi bianche e rosse...sarà che questa globalizzazione aumenta la necessità di dare identificazione, marchio di provenienza del prodotto italiano, ma all'estero c'è desiderio di comprare Made in Italy.

Un desiderio che non si ferma al prodotto stesso, ma, se ci riferiamo al settore food and beverage, quello della tavola, si estende anche al piacere di conoscerne l' utiizzo in cucina, attraverso le ricette, ricette che raccontano un territorio e che stimolano quindi al viaggiatore, la voglia d' esplorare quella terra, le sue bellezze paesaggistiche e artistiche, favorendo quindi un turismo di qualità "


Questo è il pensiero che ha sviluppato il progetto: "Made in Italy - Export in Ucraina" di Andrea Busso, sommelier professionista classe 84. torinese, nato a Pinerolo, il paese del panettone Galup, spesso citato dallo star system del mondo dello spettacolo. Indimenticabile la citazione nel film di Fantozzi, del comico Franco Neri. E poi, Pinerolo che fu culla di tanti personaggi noti ed importanti della storia e tanto per citare alcuni: la Maschera di Ferro, Silivo Pellico, Edmondo De Amicis, Luigi FActa, presidente del consiglio dei Ministri del Regno d'Italia, i principi d'Acaja e tanti tanti altri.

" C'è fame d'Italia nel mondo, un punto di forza sul quale il sistema Italia deve puntare. Credo fermamente che esportare prodotti Made in Italy, possa essere una carta vincente a nostro favore. Produrrebbe lavoro, magari limitando la fuga dei giovani, che vanno all'estero, anche a fare lavori comuni." continua convinto Andrea.

Con radici di parte materna anche nella provincia granda, in Vallèe d'Aosta e nel verbano (famiglia antica e nobile con tanto di blasone gentilizio), ha vissuto l'adolescenza tra passioni sportive, tra allenamenti e partite di Basket, diventando poi allenatore di una nota squadra femminile di Torino, mentre di tanto in tanto si dedicava all'arbitraggio. Le sue passioni: la bici da corsa, la mountain bike, la pesca di lago, la filatelia e numismatica (adora partecipare alle aste), appassionato di storia (la sua famiglia ha meriti di guerra e medaglie) e di politica, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio. Adora le lingue e parla francese, inglese, mastica il portoghese e il rumeno.

"La nostra generazione sta vivendo una grande trasformazione. Siamo di nuovo nelle condizioni dei nostri bisnonni che andavano in America a cercar fortuna. Bisogna reinventarsi, non si può più ragionare come anni fa, pensando ad avere il medesimo lavoro per tutta la vita. Occorre studiare, formarsi continuamente e saper mettersi in gioco. Di dieci miei cari amici dei tempi delle scuole, con cui sono tutt'ora in relazione, non uno è rimasto in Italia. Ed è proprio in questi spostamenti, con l'estero che ci si rende conto di quanto il Made in Italy sia amato. Quanto il settore agroalimentare, vitivinicolo sia ricercato.. Avrei tanti di quegli aneddoti da raccontare.."

Andrea, con un curriculum piuttosto consistente, anche come agente immobiliare e poi di commercio, dopo aver firmato anche la guida gastronomica "Tam tam tra i fornelli", ideato una parte del magazine "Luxury food and job", entra in "Aquolinae Restaurant Drink & Lab" nel 2012 ad Aosta e poi nel 2015 sul lago di Garda, oggi si concentra sul progetto "Esportare il Made in Italy in Ucraina". Studia la lingua russa e si sposta tra Bucarest, Kiev, Sumy e Torino.

"Quello che più aiuta è conoscere i gusti dei popoli dell' Est, ciò che amano dell'Italia,quello che conoscono dei nostri mercati. Ci sono prodotti che ancora non arrivano nelle piccole città, ci sono ristoranti con imprinting italiano che, invece, per nulla, nomi a parte, riflettono il Made in Italy... in questa direzione si può lavorare. L'Italia è un grande paese e questo dobbiamo esportare"

Un progetto ambizioso, sicuramente non facile, "ma se faremo rete insieme ai produttori, il mercato che andiamo ad esplorare e "contaminare" sarà più semplice. Serve fare rete, scommettendo su se stessi, senza attendere che la fortuna cada dal cielo. L'Italia è un grande prodotto, ne sono consapevoli gl'imprenditori, che uscendo dal proprio orticello, vanno a seminare all'estero".



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