Email: vietato l'accesso non autorizzato anche se si conosce la password

Non si può utilizzare la password di una casella email per accedere contro la volontà del proprietario dell'account. Secondo la Cassazione, infatti, chi lo fa commette il reato di accesso abusivo ad un sistema informatico.
del 21/11/17 -

La ex moglie decide di fare un brutto scherzo al marito: conoscendo la password di accesso alla casella e-mail decide di entrare nell’account, e dopo aver cambiato la password e sostituisce anche la frase di sicurezza.

Il risultato è che il titolare dell'account non ha più accesso alla sua posta elettronica e, per giunta, quando tenta di recuperare la password, la domanda che gli viene proposta è incredibile: “Quando lo hai preso nel kulo?” (Citazione letterale dalla sentenza della Cassazione).

Sebbene la donna non avesse fatto ricorso ad alcun espediente per aggirare la protezione del sistema, per la Cassazione, la conoscenza della password per l’accesso al sistema informatico, non esclude il carattere abusivo dell’accesso.

Infatti, come è noto, commette il reato di cui all’art. 615 ter, c.p., colui che accede abusivamente all’altrui casella di posta elettronica, trattandosi di uno spazio di memoria, protetto da una password personalizzata, di un sistema Informatico destinato alla memorizzazione di messaggi, o di informazioni di altra natura, nell’esclusiva disponibilità del suo titolare, identificato da un account registrato presso il provider del servizio (cfr. Cass., sez. V, 28.10.2015, n. 13057).

L’essere a conoscenza della password, quindi, non fa venir meno l’accesso abusivo, proprio perché è stato effettuato in evidente contrasto con la volontà del titolare.

Secondo la Corte:

Nel caso in esame la circostanza che la ricorrente fosse a conoscenza della password di accesso al sistema informatico non esclude il carattere abusivo dei due accessi da lei effettuati, in considerazione del risultato ottenuto – palesemente in contrasto con la volontà del titolare della casella elettronica – di determinare “il cambio della password con impostazione di una nuova domanda di recupero ed inserimento della frase” ingiuriosa “quando lo hai preso nel kulo”.
Cassazione, sentenza n. 52572 del 17 novembre 2017



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