Draquila, l'Italia che trema

Guido Bertolaso ha detto che “con Draquila l'Italia non farà una bella figura”
del 03/06/10 -

Forte coraggioso, impertinente ma soprattutto vero, il film di Sabina Guzzanti, “Draquila, l'Italia che trema” è arrivato al Parlamento europeo, dopo aver riscosso un ottimo successo al Festival di Cannes.

Un film che racconta senza fronzoli sia la realtà di una città distrutta da un terremoto, che lo sciacallaggio politico, affaristico e mediatico che attorno a L'Aquila si è creato. Una città che è servita da capo espiatorio dei peccati di una classe politica a caccia di consensi e da gallina dalle uova d'oro di una cricca di imprenditori senza scrupoli, che si svegliavano dalle risate all'idea degli affari che avrebbero fatto a ricostruire quello che il terremoto aveva distrutto.

Un film che a molti non è piaciuto e che ha scatenato la solita bagarre politica e le solite accuse di faziosità da parte dei soliti tromboni da salotto televisivo. Come sempre i detrattori - loro si faziosi - hanno preferito attaccare l'autore, Sabina Guzzanti, piuttosto che confutare il contenuto del film oggetto delle loro critiche. Impossibile, d'altronde, attaccare la fotografia che Sabina ha dato di una città distrutta e dei suoi abitanti, usati come marionette per la costruzione artificiosa della messinscena televisiva del “miracolo” del Governo Berlusconi e della Protezione Civile di Bertolaso. Ed è proprio la Protezione Civile che Draquila indaga con occhio critico e oggettivo, interrogandone i protagonisti – quelli che hanno voluto rilasciare dichiarazioni – e descrivendone la degenerazione, che dal 2001 la vista trasformarsi in un mostro aberrante e “gelatinoso” con le mani in pasta praticamente ovunque. Una Protezione Civile che ha tradito l'impegno innegabile e genuino delle migliaia di professionisti e volontari che lavorano quotidianamente spinti dall'onesto desiderio di aiutare il prossimo. Guido Bertolaso ha detto che “con Draquila l'Italia non farà una bella figura”. No caro Bertolaso, a non far fare una bella figura all'Italia sei tu, i tuoi centri messaggi e la tua cricca di amici piglia-tutto.

Anche il cosiddetto Ministro ai Beni Culturali Sandro Bondi ha attaccato la Guzzanti e il suo film, parlando di “rincrescimento" e "sconcerto" per "un'opera di propaganda che offende la verità e l'intero popolo italiano". Io invece credo che ad offendere la verità e il popolo italiano non sono né l'arte né l'informazione, ma un ministro che invece di comportarsi come tale, onorando gli impegni istituzionali a cui è chiamato per via del ruolo che riveste, preferisce recitare la parte del fedele servitore del premier disertando il Festival di Cannes.

Ecco che il film della Guzzanti si erge come racconto lapalissiano di una realtà che c'è anche se non inquadrata dalle telecamere televisive di Augusto Minzolini, una realtà fatta delle "sveltine istituzionali" di Silvio Berlusconi, pronto a sfruttare l'emergenza per agire in deroga a ogni legge. Della militarizzazione delle tendopoli, dove è vietato entrare e uscire liberamente, e dove c'è perfino un'ordinanza che bandisce il consumo di Cola-Cola. Della Protezione civile che - come racconta una sua ex dirigente - è prontissima "a infilarsi nella ricostruzione", avendo però accuratamente evitato di "gestire la prevenzione". Delle vite perse che si sarebbero potute evitare se fosse stato lanciato il giusto allarme. Del dissenso di parte della popolazione fatto tacere, sempre e comunque, con le buone o con le cattive.

Il trattamento riservato da questo Governo al film della Guzzanti è, d'altronde, sintomo di una tendenza che ormai è diventata consuetudine: l'allergia da parte del potere ad ogni sorta di critica. Come ha detto Sabina, il Berlusconismo attuale si spiega con l'esacerbazione delle divisioni politiche, con la demonizzazione di critici e di chi fa satira, con il monopolio informativo e con la minaccia di precarietà per chi disobbedisce, dai giornalisti ai sindacalisti.

A tutto questo dobbiamo dire NO, per non perdere un giorno la facoltà di pensare, parlare e mettere in dubbio il Potere stesso. Draquila, l'Italia che trema....

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