Deborah Malatesta di Carina Spurio

“Totem Blue” un film di Massimo Fersini con Deborah Malatesta, giovane attrice di talento nata in Germania e vissuta in Abruzzo, che spazia dal cinema al teatro.
del 12/11/09 -

Deborah, partiamo dall’inizio. A 16 anni, debutti a teatro nel musical “Noi e l’Amore” scritto e diretto dalla scrittrice, Marcella Vanni Cibej. Raccontami…

Ti racconto che il tutto è accaduto per caso…stavo leggendo dei versi della Divina Commedia quando odo l’allora professoressa di Italiano, Marcella Vanni Cibej che mi domanda: “Ti piacerebbe fare la voce narrante in uno spettacolo?” . Figuriamoci, non avevo ben compreso cosa mi stesse chiedendo, ma la stima che avevo (e che ho ancora) per Lei mi fece rispondere di istinto: “Si, certo”.
Marcella aveva compreso tutto di me…Anche le cose non dette…

Nel 1995, dopo la maturità scientifica ti sei trasferita a Roma per frequentare l’Accademia di Arte Drammatica Piero Sharoff, contemporaneamente, ti sei iscritta alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “La Sapienza”. Da Giulianova Lido a Roma. Con quali obiettivi?

Un unico obiettivo: fare l’attrice con cognizione di causa.


Ne “Il Marinaio”di Fernando Pessoa, interpreti il ruolo della seconda vagliatrice, sempre diretta da Antonio Ferrante. Cosa ha rappresentato per te questo spettacolo?

La maturità artistica. La cosiddetta prova del nove.


Sei stata presentatrice televisiva, cantante, attrice nel film “Die Hard – Vivere o morire” di Claudio Sorrentino con Bruce Willis. Quali sono state le tue emozioni durante le riprese?

Carina devo sottolineare che in questo film ero in veste di doppiatrice…per la prima volta…un’emozione indicibile e alla frase “ok! abbiamo registrato” detta dal Grande Claudio Sorrentino, devo essere sincera, stavo per svenire!!!
Io consiglio a tutti gli attori di assistere almeno una volta nella vita ad una registrazione in sala doppiaggio e ti spiego anche perché: di solito quando guardiamo un film decantiamo le lodi dei protagonisti (intendo degli attori fisicamente presenti sulla scena) ma quasi mai ci soffermiamo, nei titoli di coda, a leggere chi doppia chi. Vi assicuro che, ne cito due simbolicamente, che Bruce Willis e Leonardo Di Caprio non sarebbero diventati in Italia ciò che sono se non avessero avuto doppiatori rispettivamente come Claudio Sorrentino e Francesco Pezzulli. Doppiare è una cosa difficilissima e secondo me i doppiatori italiani sono strepitosi nel loro mestiere. Mi piacerebbe che qualcuno ponesse fine allo scempio che si compie giornalmente sulle reti televisive …mi riferisco all’anticipato taglio dei titoli di coda…E’ una mutilazione…Abbiamo diritto di sapere e di riconoscere i protagonisti di una professionalità così importante.


Una parola per descrivere Bruce Willis?

Sullo schermo? Affascinante. Ad occhi chiusi: pazzesco!


Un pensiero su Claudio Sorrentino?

Sorrentino è una persona sensibile che sa cogliere la verità di ciascuno che gli si para davanti. Un uomo profondamente motivato e per questo iper esigente. In poche parole, un uomo dai cui si può solo che imparare.



Nel 2009, passi dal teatro alla telecamera e il grande schermo ti vede protagonista nei panni di un uomo, del Boss, nel film “Totem Blue” per la regia di Massimo Fersini. Quali i punti di forza su cui avete lavorato?

Sull’ambiguità e la profondità del personaggio.



Quali consigli ti sentiresti di dare a chi vorrebbe intraprendere questa professione?

Cercate di stare più lontano possibile dai ciarlatani!!!


Guardando al futuro…

Penso a domani…a Bari …al Levante International Film Festival …alla proiezione del film al Fortino di S.Antonio alle 20.00.
Spero di avere l’assoluzione da parte del pubblico…e si,… “a dà passà la nuttata”…
Poi, poi si vedrà !

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