Coronavirus: tra epidemia e infodemia, come gestire l’emergenza in azienda?

L’epidemia del Coronavirus si è rapidamente diffusa nel nostro paese e, con essa, un pericolo ben più insidioso e difficile da gestire: la paura. Certo, la preoccupazione delle persone è lecita ed è importante rispettare le misure di emergenza per prevenire la diffusione del virus ed evitare una pericolosa degenerazione della malattia. Al tempo stesso, è importante comportarsi con buon senso, contenendo panico e atteggiamenti impulsivi che possono rivelarsi dannosi per sé e per gli altri.
del 02/03/20 -

Scuole e cinema chiusi, zone rosse, supermercati presi d’assalto, amuchina e mascherine irreperibili in diversi centri abitati. L’Italia si è svegliata lunedì mattina in un clima surreale, fomentato dai toni apocalittici di molte testate giornalistiche e da una forte infodemia veicolata (soprattutto) dai social network. L’epidemia del Coronavirus si è rapidamente diffusa nel nostro paese e, con essa, un pericolo ben più insidioso e difficile da gestire: la paura.
Certo, la situazione di emergenza esiste e non va minimizzata, la preoccupazione delle persone è lecita ed è importante rispettare le misure emergenziali proprio per prevenire la diffusione del virus ed evitare una pericolosa degenerazione della malattia. Al tempo stesso, è importante comportarsi con buon senso, contenendo panico e atteggiamenti impulsivi che possono rivelarsi dannosi per sé e per gli altri.

Il lavoro ai tempi del Coronavirus
Che si tratti di grandi imprese o di realtà medio-piccole, è necessario attivarsi e prendere precauzioni che tutelino dipendenti, partner e fornitori: dalla gestione dei luoghi di lavoro alla comunicazione da adottare con la propria rete all’estero, fino ai comportamenti da mettere in atto nei confronti di casi sospetti in azienda. Elasticità e buon senso devono guidare le scelte dei datori di lavoro, che in questi giorni sono chiamati a prendere decisioni diverse da quelle pianificate: fiere, trasferimenti e viaggi rimandati, spedizioni sospese, meeting rinviati, lavoratori ammalati e lavoratori sani in preda all’ansia.

Educare il personale senza causare panico
Informare il personale su comportamenti da adottare è un’azione semplice e immediatamente applicabile. Inviare e-mail informative o affiggere manifesti che illustrino la situazione attuale e qualsiasi consiglio del governo è senz’altro un’azione efficace che non implica particolari sforzi. Si potrebbe considerare la possibilità di esporre in ufficio un poster sul “galateo della tosse”, sull’igiene delle mani e delle vie respiratorie e sulle pratiche alimentari sicure.
E ancora, pulire regolarmente le aree comuni frequentemente toccate, comprese le maniglie delle porte, le cucine, i bagni, le docce, le tastiere, i telefoni e le scrivanie. Fornire fazzoletti e disinfettante per le mani, incoraggiandone l’uso regolare, rientra tra le buone prassi da adottare. In particolare, il personale andrebbe incoraggiato a lavarsi le mani nell’edificio dopo aver utilizzato i mezzi pubblici e dopo aver tossito o starnutito.

Chiunque riscontri sintomi influenzali potenzialmente legati al Coronavirus (tosse, mal di gola, febbre, difficoltà respiratorie, dolori al petto) dovrebbe essere incoraggiato a rimanere a casa. A maggior ragione, coloro che sono stati in trasferta di lavoro in zone dove il Coronavirus si sta diffondendo, non dovrebbero recarsi al lavoro e monitorare il loro stato di salute, consultando un medico nel caso si manifestino dei sintomi.

Prevenzione e informazione
Il datore di lavoro ha l’obbligo di sospendere l’attività lavorativa nei confronti dei lavoratori che abbiano fatto ritorno dalle zone della Cina interessate dall’epidemia negli ultimi 14 giorni e dei lavoratori che abbiano avuto contatti stretti e continuativi con casi confermati della malattia. Va poi valutata la possibilità di consentire alle persone ad alto rischio di lavorare da casa, in particolare se ci sono casi di Coronavirus confermati vicino al luogo di lavoro. Allo stesso modo, le trasferte e i viaggi di lavoro dovrebbero essere limitati e, ove possibile, sostituiti da conference call e smart working.
L’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus sta ridisegnando le logiche delle frontiere e diversi paesi stanno adottando misure per contenerla, limitando gli spostamenti dei nostri connazionali. Per questo motivo è importante mantenersi aggiornati sulle ultime evoluzioni della malattia ed informare i propri dipendenti in merito, monitorando la situazione attraverso canali ufficiali e fonti affidabili, come ad esempio Viaggiare Sicuri, il servizio dell’Unità di Crisi della Farnesina, in continuo aggiornamento.

La gestione della propria rete all’estero
Un altro aspetto fondamentale riguarda la gestione dei clienti, collaboratori e partner che si trovano all’estero. In un momento di emergenza come questo, è importante comunicare con la propria rete all’estero, informando costantemente rispetto all’evoluzione della situazione e rassicurando i propri contatti con un atteggiamento cauto e proattivo. Da semplici email informative all’uso dei social network, passando per telefonate e conference call, è possibile informare tempestivamente i propri target di riferimento e diffondere la percezione di avere la situazione sotto controllo.



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