Coronavirus - Come sta influenzando gli acquisti online?

L'analisi dei trend del mercato digitale durante la quarantena da Covid-19.
del 02/04/20 -

Stiamo vivendo un momento molto difficile, e probabilmente non sarà una breve parentesi ma durerà ancora per molto.

La sanità è messa seriamente alla prova, ma anche il tessuto produttivo e tutto il mondo lavorativo stanno vivendo momenti di grande incertezza. Mentre i negozi hanno dovuto abbassare le serrande, gli shop online hanno iniziato a correre: il consumo di internet è cresciuto moltissimo e i consumatori sfruttano la rete per avere la merce consegnata a casa.

Dal 23 febbraio 2020 in poi sono stati firmati dal Primo Ministro Conte una serie di decreti volti a contenere i contagi da coronavirus COVID-19. Da quel momento la nostra vita non è più quella di prima. Prima i negozi non essenziali hanno dovuto abbassare le saracinesche, poi questa settimana è stato il turno delle imprese. Gli Italiani hanno dovuto modificare radicalmente le proprie abitudini, rivolgendo la propria attenzione innanzitutto ai beni ritenuti primari: cibo e salute. Il turismo ha ovviamente subito il colpo più duro, non solo con l’annullamento delle prenotazioni, ma con le mancate programmazioni delle ferie estive.

Ma i settori agroalimentare e farmaceutico come sono andati?

Complessivamente hanno segnato un +50%. Mentre quello legato alle farmacie online sta reggendo la sostenuta crescita di domanda piuttosto bene, perché dotato di infrastrutture e logistica più avanzate e rodate, quello della GDO sta subendo la sua attuale immaturità con disservizi sia di natura informatica che di natura logistica.

La GDO, c’è da dire, ha visto un aumento della domanda improvviso del 12% nei negozi fisici e del 79,8% negli store online (fonte Nielsen, pubblicata su Twitter e mostrata nella prima immagine del post).

Ci sono poi casi limite che hanno sfiorato il 1000%. Questi numeri mettono sicuramente a dura prova qualunque sistema.

I settori più colpiti in assoluto risultano Fashion e Gioielli. Nel secondo però, a fronte di un calo del traffico anche del 40% si registra un aumento dell’intenzione di acquisto, soprattutto là dove si offrono personalizzazione e pacchetti regalo. Con un comportamento simile alle gioiellerie, anche i settori casa, bambini e tempo libero.

In crescita invece le ricerche in ambito fitness e fai da te attribuibili alla chiusura degli store fisici. Anche l’elettronica vede un rialzo, dovuto alla creazione di postazioni lavorative nelle abitazioni.

Nervosismo dei prezzi
Competitoor, azienda leader in Italia nell’analisi competitiva e nella price intelligence, ha rilasciato pochi giorni fa un report sull’andamento dei prezzi in questo periodo.
Appare evidente dalle analisi mostrate un aumento del 37,2% del nervosismo dei prezzi: le offerte online dopo il 25 febbraio hanno cominciato a oscillare.
Considerato che l’80% delle persone confrontano almeno 4 offerte differenti prima di completare un acquisto, questa fluttuazione rapida dei prezzi aumenta la confusione nei potenziali acquirenti.
In questa situazione, quegli e-commerce che già adottano algoritmi di dynamic pricing hanno beneficiato di un corretto posizionamento del prezzo, pratica che in generale permette un aumento medio della conversione del 20% ed un incremento dell’8% della marginalità.

5 CONSIGLI PER I RETAILER

Consegne: in questo periodo i corrieri stanno garantendo le consegne senza troppe difficoltà: è però opportuno tenere d’occhio le zone rosse e regolare di conseguenza i propri canali di advertising e la comunicazione con i propri clienti.

Comunicazione chiara: se state mantenendo aperta la vendita online, comunicatelo chiaramente sul sito, perché è un dubbio comune dei vostri potenziali clienti.

Non interrompere la comunicazione: se le vostre vendite sono in forte calo è molto probabile che il vostro settore sia fortemente colpito dall’emergenza dovuta al virus. Più che interrompere brutalmente ogni investimento pubblicitario, conviene spostarlo su strategie a lungo termine: investire quindi di più sul proprio brand, curare la parte alta del funnel in vista di una ripresa futura.

SEO on-page e Conversion Rate: concentratevi sul vostro sito, in particolare sulle schede prodotto: molto spesso c’è modo di arricchirle e renderle più accattivanti con contenuti speciali, foto e video.
Migliorare i contenuti e verificare altri parametri importanti, come la velocità di risposta del sito e la sua usabilità, vi permette di incrementare il conversion rate. Se in questo momento risentite di un numero inferiore di vendite, queste operazioni potrebbero darvi uno slancio nel prossimo futuro.

Incrementare i servizi di assistenza online: dobbiamo imparare da questi momenti cosa potrebbe dare maggiori risultati sui nostri e-commerce. L’assistenza è un punto chiave, e spesso su quei siti che hanno visto un brusco aumento delle richieste, proprio l’assistenza clienti è venuta spesso a mancare o ha funzionato a singhiozzi.



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