Home articoli Varie Articolo

Caratteristiche generali e impieghi del Gpl

Il GPL, acronimo di gas di petrolio liquefatto, è una miscela di idrocarburi, formata essenzialmente da propano e butano in proporzione variabile. Capiamone meglio caratteristiche ed impieghi
del 29/06/16 -

In natura il Gpl è in fase gassosa ed è ottenuto sia dalla raffinazione del petrolio greggio che dal frazionamento del gas naturale. Caratteristica principale del Gpl è la possibilità di essere reso liquido riducendone notevolmente il volume grazie alla compressione e al raffreddamento; tale caratteristica gli permette di essere facilmente stoccato e trasportato lungo l’intera catena distributiva.

Da un’indagine condotta dall’ISTAT realizzata in collaborazione con l’ENEA, emerge una prevalenza di impianti di riscaldamento centralizzati (circa il 65%), a fronte di una concentrazione del 15% per impianti autonomi e del 18% per impianti fissi.

In merito all’esclusivo impiego del Gpl per il riscaldamento domestico si evince che questo sia la fonte alimentante in prevalenza di impianti centralizzati.

Da un punto di vista tecnologico, l’indagine fornita dal REF-E evidenzia come, sia per impianti autonomi sia centralizzati, la tecnologia più utilizzata sia quella delle caldaie a gas tradizionali. Inoltre si assiste a una penetrazione delle caldaie a condensazione attraverso lo switching con la caldaia tradizionale, non alterando però la fonte energetica alimentante.

Per capire il ruolo del Gpl nell’ambito del riscaldamento domestico è utile vedere l’analisi relativa al 2012 condotta dal REF-E in merito allo switching di tecnologie Gpl nel settore residenziale per impianti centralizzati e autonomi.

Il prezzo del Gpl, analogamente agli altri combustibili, risente oltre alle spese relative agli oneri di sistema, ai costi di distribuzione e di vendita anche della imposta erariale di consumo (accise) e dell’ imposta sul valore aggiunto (IVA). Tuttavia è possibile usufruire di agevolazioni fiscali in relazione principalmente alla destinazione d’uso del Gpl e alla tipologia climatica della zona approvvigionata.
In Italia il valore delle accise del Gpl per uso riscaldamento è pari a 189,9 €/t.

In accordo al TUA (Testo Unico delle Accise) il valore delle accise per l’impiego industriale del Gpl in impianti centralizzati risente di una riduzione del 90% cosi da raggiungere il valore di 18,9 €/t.
Per usi industriali, in accordo al TUA, si intendono gli impieghi del Gpl destinato alla combustione in attività produttive di beni e servizi e nelle attività artigianali e agricole, nel settore alberghiero, negli esercizi di ristorazione, nel teleriscaldamento alimentato da impianti di cogenerazione che abbiano le caratteristiche tecniche descritte nella lettera b) del comma 2 dell’articolo 11 della legge del 9 gennaio 1991, anche se riforniscono utenze civili, negli impianti sportivi adibiti esclusivamente ad attività dilettantistiche e gestiti senza fine di lucro. In accordo all’articolo 26, comma 3, TUA sono comprese oltre agli usi industriali, anche gli impieghi del Gpl finalizzato alla combustione nelle attività ricettive, non a scopo di lucro, per l’assistenza a disabili, orfani e indigenti.

Il secondo impiego del Gpl è quello dell’autotrazione.
Il Gpl viene immagazzinato nel serbatoio dell’autovettura allo stato liquido e viene condotto nel riduttore/vaporizzatore ad alta pressione dove viene vaporizzato in maniera forzata grazie all’utilizzo dell’acqua calda nel circuito. Dopo la gassificazione viene bruciato nel motore.
Il Gpl è un carburante ecocompatibile, caratteristica che permette alle autovetture alimentate a Gpl di circolare anche in caso di limitazioni del traffico dovute alla presenza di sostanze inquinanti nell’atmosfera oltre le soglie massime consentite.

La questione ambientale è diventata oggetto di un quadro normativo a livello comunitario volto al raggiungimento di obiettivi comuni, quali la diminuzione delle emissioni inquinanti, lo sviluppo delle risorse rinnovabili, nonché l’efficientamento energetico. Da qui l’impegno di ogni paese ad adottare provvedimenti normativi atti al recepimento delle direttive europee. Da qui anche la rilevazione delle emissioni inquinanti nell’atmosfera, che non comprendono solo esclusivamente la CO2, ma anche altre sostanze come particolato (prodotto anche della combustione di biomasse legnose) e idrocarburi policiclici aromatici, la cui riduzione non viene prevista dagli obiettivi del quadro normativo di riferimento, sebbene responsabili, secondo un rapporto del 2014 dell’OMS, di 7 milioni di decessi in tutto il mondo.

In Italia la pianura padana risulta una delle zone più inquinate in Europa, a causa sia dell’elevata densità di popolazione sia dell’alta intensità di attività economiche. Il settore che più contribuisce all’incremento delle emissioni è quello del riscaldamento, causato in prevalenza dalla crescita esponenziale del consumo di biomasse. Nel settore dell’autotrazione si è invece registrato un miglioramento delle emissioni dovuto congiuntamente all’adozione di sistemi di combustione più efficienti e all’impiego di combustibili più puliti come il Gpl.




Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
AM
Responsabile account:
Marco Aspesi (Responsabile pubblicazioni)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere
Stampa ID: 271390