Backup, ogni quanto va eseguito?

Il backup è un’operazione tanto utile quanto necessaria, alla quale dedicare tempo e attenzione. Con quale frequenza? Vediamo di capirci qualcosa.
del 17/07/17 -

Il backup è un’operazione tanto utile quanto necessaria, alla quale dedicare tempo e attenzione. Con quale frequenza? Vediamo di capirci qualcosa. 

Gestire un sito, in un certo senso, ti dà “potere”. Il potere di comunicare, di promuovere i tuoi prodotti e servizi, di pubblicare notizie tempestive e utili su ciò che riguarda il tuo settore. Ma ormai sappiamo tutti che ogni grande potere comporta grandi responsabilità.

Nella fattispecie parliamo perlomeno di un controllo serrato dei contenuti e di un’adeguata manutenzione. Quest’ultima si esprime pure attraverso un corretto e costante server backup, conferma Giga.it, a salvaguardia dei dati, certo, ma anche per garantire la “salute” del tuo sistema.

Di che si parla, esattamente?

Non è detto che tutti lo sappiano, e comunque ripassare non fa mai male. Poiché i sistemi informatici costituiscono indubbiamente un aiuto insostituibile però sono pur sempre soggetti a guasti, danni, urti che potrebbero causare indesiderabili perdite, produrre una copia di schede, documenti e quant’altro è senza meno una buona abitudine. Così, se si verificassero problemi sui file originali, essi potrebbero essere ripescati alla svelta ed essere ripristinati altrettanto velocemente e facilmente. È chiaro che, per garantire l’efficacia dell’espediente, i “luoghi” del salvataggio devono essere esterni. Una volta si usavano i floppy disk, oggi si ricorre a penne USB, cd o dvd, dischi esterni o cloud e servizi remoti in genere. Codificare i dati è consigliabile. 

Quanto spesso?

È la domanda cruciale. Di sicuro dipende dal modo di aggiornare il sito o il desktop da te preventivamente stabilito. Inserisci quotidianamente una discreta mole di informazioni? Molte di esse sono “pesanti” (in tutti i sensi)? Allora l’aggiornamento avviato ogni notte potrebbe non bastare. In generale, hai facoltà di decidere a monte con quali intervalli il tuo computer abbia bisogno di essere “rinfrescato” e programmarlo di conseguenza. 

Le domande da porsi

Del resto l’arbitrarietà di questa semplice e fondamentale operazione è subordinata ad alcune variabili. Anzitutto dovresti capire, in linea di massima, quanto tempo trascorri davanti alla tastiera del tuo pc. In secondo luogo, c’è un altro quesito importante: i cambiamenti e le aggiunte all’interno del tuo disco rigido sono frequenti? In che misura – più o meno – si accumulano i nuovi input a ogni sessione di lavoro? Sono tutti di rilievo o solo una parte?

I casi più “soft”

Naturalmente c’è chi si serve del proprio laptop per creare solo sporadicamente dei file supplementari, e spesso si tratta di testi semplici, di fotografie e video privati, posta elettronica e tracce musicali. In tali eventualità, ci si può accontentare di un “repulisti” settimanale, quando non mensile, senza grosse preoccupazioni.

Se il “gioco” si fa più “duro”…

Nel frangente in cui ti stia occupando di qualcosa di più serio, di documentazioni aziendali, revisioni di conti, bilanci periodici, pagamenti di stipendi e via elencando, va da sé che maneggi materie più “calde” e che non puoi permetterti di sbagliare. Men che meno di smarrire qualche elemento di base inerente all’attività che stai svolgendo. Ecco, quand’è così bisogna agire con più cura: i server backup vanno intensificati.

Una buffa, possibile regola

C’è chi non si dispera troppo se gli capita di perdere accidentalmente il lavoro di un giorno o di una settimana. Se sei fra loro (che comunque, con le comodità che offre la tecnologia, sono in via d’estinzione), puoi anche ignorare le indicazioni fin qui esposte. Se, al contrario, ti disturba anche solo l’idea di dover rimettere mano a quanto avevi già pazientemente assemblato, allora ti conviene tenere a mente una norma non scritta: metti al sicuro il tuo operato con una cadenza dettata dai tuoi parametri personali. Più semplicemente: la prospettiva di riscrivere quello che avevi fatto in mezza giornata di concentrazione ti atterrisce? Fai un backup almeno ogni mezza giornata. Ovviamente, c’è chi ha tolleranze inferiori; di conseguenza…

A proposito dei criteri

Come accennato, ognuno di noi ha le sue priorità, quindi anche delle cartelle potenzialmente futili per qualcuno possono rivestire un’enorme importanza, magari affettiva.
Così ciascuno stabilisce a priori quali cartelle “consolidare”: di solito per materiale personale è sufficiente agire su “documenti” o “scrivania”, “immagini” e altri contenitori specifici; “home”, comunque, va sempre bene.
Poi ci sono procedimenti specifici per le cartelle nascoste (sulle quali qui non ci soffermiamo). Infine ci sono le impostazioni di sistema, le quali a ogni modo – di solito – non hanno bisogno di “restauri”.

 Sei pratico di backup? Ogni quanto te ne occupi?



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