Ascesso Dentale, Diagnosi, Tipologie e Terapie Risolutive

Una patologia da non sottovalutare, la cui origine è legata alla placca batterica, aggregato di germi depositati sulle superfici dentali che se non rimossa può degenerare in...
del 19/09/14 -

Un ascesso dentale, cioè l’accumulo di pus accompagnato – o meno – da dolori particolarmente intensi nella zona interessata, è un’infezione che può dare complicanze e fastidi anche seri se non adeguatamente trattati; quello che inizialmente può manifestarsi solo come un semplice mal di denti “sopportabile”, se trascurato, può peggiorare rapidamente nel tempo degenerando ed estendendosi ai tessuti molli circostanti con la tipica formazione dell’ascesso dentale. Una patologia da non sottovalutare, la cui origine è legata alla placca batterica, aggregato di germi depositati sulle superfici dentali che se non rimossa può degenerare in carie, oppure estendersi al di sotto del margine gengivale, provocando l’insorgenza della malattia parodontale come gengivite o parodontite, in questo caso si parla di ascesso parodontale.


Sintomi dell’ascesso dentale

E’ possibile riconoscere l’avvenuta formazione di un ascesso dentale dai sintomi, a cominciare da un dolore particolarmente intenso localizzato sul dente colpito, questo sintomo non è presente in tutti i casi, difatti non sempre sono presenti sintomi particolari e l’ascesso può manifestarsi all’improvviso con una tumefazione di dimensioni variabili con cute eritematosa e calda, possibile trisma (difficoltà ad aprire la bocca), talvolta accompagnati da alcuni sintomi sistemici. E’ possibile individuare la presenza di un ascesso odontogeno attraverso una serie di altri sintomi quali una maggiore sensibilità del dente e delle parti adiacenti ad esso, un inconsueto e poco piacevole sapore in bocca e una generale sensazione di malessere accompagnata da febbre e difficoltà a deglutire.


Evoluzione dell’ascesso dentale

Nel caso specifico di un ascesso odontogeno, la sua genesi è legata all’evoluzione di una carie dentale il cui decorso porta alla formazione di forme infiammatorie acute come la periodontite o l’osteite periapicale. Questo tipo di ascesso deve essere curato nei tempi più rapidi possibili in quanto se trascurato i fastidi possono tradursi in complicanze più serie, tanto più quando l’infiammazione si spinge oltre la ‘barriera’ dell’osso con diffusione dei batteri nei tessuti sottocutanei e connettivali e la possibile formazione di fistole gengivali. Se non ancora trattati gli ascessi dentali diffondono nella regione intracranica e alle vie respiratorie, portando alla formazione di trombosi dei seni cavernosi o meningiti purulente e infettando tutte le aree facciali.


Terapia dell’ascesso dentale

La terapia per l’ascesso dentale è quella di intervenire con una cura antibiotica mirata, eliminando gli agenti patogeni coinvolti nell’infezione; l’intervento del dentista sarà quello di rimuovere la polpa dentale necrotica per poi procedere con l’otturazione dei canali radicolari a base di guttaperca – sostanza di origine vegetale molto simile alla gomma naturale – e finire l’intervento con la ricostruzione del dente. In gergo la procedura viene definita “devitalizzazione” e mira ad eliminare in prima seduta gli agenti patogeni e i sintomi dolorosi, mentre in seconda seduta a riportare il dente ad una corretta funzione e ad una estetica ottimale.



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