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7 Segreti per parlare in pubblico con successo

Quando conduci una presentazione e ti trovi a dover parlare in pubblico, devi porre grande attenzione anche al linguaggio che utilizzi: alcuni piccoli accorgimenti generano grandi differenze nei risultati.
del 22/04/14 -

Quando conduci una presentazione e ti trovi a dover parlare in pubblico, devi porre grande attenzione anche al linguaggio che utilizzi: alcuni piccoli accorgimenti generano grandi differenze nei risultati.

Il presupposto che devi sempre tenere a mente è che nella comunicazione contano sempre e solo i risultati e gli effetti che si producono su chi ascolta, non contano le intenzioni, per quanto possano essere nobili e profonde; io posso avere l’intenzione di condividere messaggi e informazioni di grande importanza, ma se lo faccio con parole poco efficaci e con un tono di voce non appropriato, il messaggio determinerà un effetto diverso da quello desiderato.

Per questo è importante prestare la dovuta attenzione al linguaggio utilizzato. In questo articolo ho voluto sintetizzare 7 aspetti per comunicare il tuo messaggio in maniera chiara, comprensibile e quindi più efficace.

1) Utilizza un linguaggio semplice e chiaro, anche se stai affrontando argomentazioni tecniche o specialistiche, che prevedono termini particolari.
Questo è un esercizio personale ma che deve diventare un vero e proprio allenamento quotidiano che ti porterà a comunicare con chiunque.
Quando formalizzi un concetto con l’idea di spiegarlo a qualcuno chiediti per alcuni istanti: "Ci sono altri modi per spiegarlo?" "Posso essere altrettanto efficace senza utilizzare parole o termini difficili?"

2) Se proprio non puoi fare a meno di utilizzare dei termini specifici non comuni, devi mettere in conto che alcune persone potrebbero non capire e molto probabilmente non te lo diranno mai, per evitare di sentirsi a disagio davanti agli altri.
Devi pertanto scegliere un modo per verificare il livello di comprensione di chi ti ascolta: potresti associare direttamente tu il significato al termine spiegandolo da subito, oppure, creando maggiore interazione, potresti fermarti e chiedere ai presenti se qualcuno di loro conosce il significato del termine e se può aiutarti a spiegarlo.

3) Nel formulare i concetti esprimiti sempre in positivo: per definire un prodotto, un servizio, una strategia, un processo, o altro, esprimi sempre gli aspetti positivi, cosa è, cosa fa, cosa serve ecc.
Evita di partire da cosa non è, cosa non fa, o simili. Il nostro cervello detesta le negazioni, la parola "non" è devastante: porta la nostra mente a concentrarsi sulle carenze e limitazioni, piuttosto che sugli aspetti positivi. Quindi il nostro cervello dimentica tutto quello che c'è di buono per focalizzarsi solo su ciò che manca, generando di conseguenza un desiderio irrefrenabile esattamente verso quelle carenze evidenziate.
Facciamo un esempio: ti è mai capitato di non poter mangiare qualcosa, magari perché sei a dieta o perché hai delle intolleranze? Se inizi a pensare: "Non devo mangiare i dolci", "Non devo pensare ai dolci", "Non devo…", magicamente nella tua testa inizia a prendere forma il tuo dolce preferito e in te si scatena un desiderio fortissimo di mangiarlo, tanto da percepirne quasi il sapore!
Bene: la logica è la stessa, a prescindere dal contenuto specifico del tuo discorso.

4) Utilizza spesso degli esempi, confronta il contenuto del tuo discorso con qualcosa di quotidiano rispetto al quale i partecipanti possano riconoscersi; con la stessa logica accompagnali nei ragionamenti per evidenziare i benefici e il valore di quanto condividete nella sessione.

5) Esprimi i concetti con passione, credi in quello che stai comunicando: se non ci credi tu per primo come pensi di suscitare reale interesse nelle persone?
Tutto ciò che smuove le corde dell’emozione viene automaticamente impresso nella nostra mente e lo teniamo saldo come un ricordo.
Con questo tipo di approccio potrai arrivare a smuovere le corde dei tuoi ascoltatori incuriosendo, appassionando, scuotendo, e con mille altri stati d’animo che solo tu riuscirai a generare.

6) Accogli le obiezioni, anche se non ne capisci la motivazione e considerale opportunità per conoscere meglio i tuoi interlocutori. È importante imparare a gestire bene le obiezioni, in modo da non creare fratture con il pubblico.
Per questo motivo aspetta sempre che chi ha posto l’obiezione finisca di parlare ed esprimere il suo concetto e cerca di metterti nei suoi panni, di avvicinarti al suo stato d’animo, anche verbalmente, facendo capire all’interlocutore che per te è un confronto costruttivo e che sarà utile anche agli altri.
Quindi affronta l’obiezione con il giusto approccio, considerandola sempre limitata al contesto e mai diretta a te come persona. Rispondi con toni neutri e cordiali, anche quando istintivamente vorresti dire tutt’altro. E ringrazia comunque l’interlocutore per il suo intervento.

7) Coinvolgi, coinvolgi e ancora coinvolgi! I monologhi sono noiosi e interminabili, le discussioni e i confronti sono invece stimolanti e mantengono un buon livello di attenzione.

Quindi usa un linguaggio semplice e facilmente comprensibile. Parla sempre in positivo ed esprimi i concetti con passione. Coinvolgi il pubblico il più possibile e sfrutta le obiezioni come occasioni di confronti costruttivi.
È possibile e porta dei grandi risultati, devi solo provarci!

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