7 cose da fare ora per migliorare la SEO del tuo blog

Metti subito in pratica questi accorgimenti per scalare le classifiche dei motori di ricerca!
del 21/07/16 -

La SEO può essere complicata da comprendere, anche per degli esperti di marketing.

In primis non ci sono molte informazioni certe su come i motori di ricerca classifichino le pagine web. A distanza di quasi 20 anni dalla sua nascita, l’algoritmo di Google è ancora in gran parte un mistero. Se ne sappiamo qualcosa, è soprattutto attraverso esperimenti, prove e aneddoti, non per un’analisi su larga scala di dati.

Per provare a risolvere questo problema, il team di Backlinko ha collaborato con un gruppo di analisti per scannerizzare oltre 1 milione di risultati di ricerca. Questo studio ha prodotto una valanga di conoscenza sui fattori che influenzano realmente il ranking dei risultati dei motori di ricerca.

Grazie a questo studio, e all’esperienza personale, è nato questo post, in cui potrai imparare e comprendere 7 cose che dovresti e potresti fare già da subito per migliorarne la SEO del tuo blog.


1. Aggiungi contenuti ai tuoi articoli più corti

Uno dei principali risultati dello studio di Backlinko è anche la meno sorprendente: i contenuti più lunghi (in termini di numero di parole) tendono a sopravanzare i pezzi più brevi.

Questa scoperta avvalora un altro studio, questa volta promosso da SerpIQ, che ha trovato un forte legame tra i contenuti più lunghi e il top ranking.

C’è una buona probabilità che all’interno del tuo blog ci siano molte pagine che hanno meno di 1.000 parole. E c’è anche una buona probabilità che queste pagine siano classificate dalla seconda pagina di Google in poi.

Esiste un ottimo plugin per WordPress di cui avrai sentito sicuramente già parlare e che magari starai già usando sul tuo blog. Si chiama Yoast SEO e rappresenta un utile strumento per tenere sotto controllo gli articoli del tuo blog dal punto di vista SEO. Non mi dilungherò a parlare di questo plugin, l’ho citato soltanto perchè ti potrà tornare utile per verificare il numero di parole di ogni articolo del tuo blog, e quindi intervenire per arricchire quelli più “poveri”.

Arricchisci queste pagine con contenuti aggiuntivi in grado di dare loro la spinta necessaria per scalare il ranking e balzare in prima pagina!



2. Rendi i contenuti più coinvolgenti

La missione di Google dovrebbe essere quella di “organizzare le informazioni del mondo”, ma non lo vuole fare a scapito dei suoi utenti. Più rilevanti e coinvolgenti saranno le pagine messe in prima pagina, più felici saranno i suoi utenti.

Vale a dire, è nell’interesse di Google promuovere contenuti coinvolgenti per la parte superiore delle SERP, ovvero la prima pagina.

Lo studio di Backlinko ha trovato qualcosa di connesso a questo principio: più bassa è la frequenza di rimbalzo di un sito web, maggiore è la sua classifica.

Cosa si intende per Frequenza di rimbalzo (o Bounce Rate)? In questo articolo puoi approfondire questo argomento.

Questo non vuol dire che una bassa frequenza di rimbalzo da sola ti aiuterà a raggiungere un rango più elevato, ma vuol dire che Google considera la frequenza di rimbalzo come un segnale di posizionamento. Se meno persone rimbalzano via dal tuo sito, è probabile che tu stia offrendo qualcosa di buono.

Cosa fare per diminuire il Bounce Rate?
a) Aggiungi immagini arricchendo il tuo post
Le persone sono creature ad alto impatto visivo. I nostri cervelli elaborano le immagini molto più velocemente delle parole (60.000 volte più veloce sembrerebbe).

L’aggiunta di immagini nel tuo post migliorerà l’engagement del tuo post in tre modi:


  • Ti aiuterà a dividere il contenuto in sezioni separate;

  • Ti aiuterà a illustrare visivamente le tue affermazioni;

  • Catturerà maggiormente l’attenzione delle persone.


L’analisi dei dati di Backlinko ha anche rivelato che le pagine con almeno un’immagine tendono a classificarsi meglio di pagine senza immagini.

Inoltre non sottovalutare il fatto che le immagini ti daranno ulteriore traffico dei motori di ricerca tramite Google Image Search.

b) Utilizza gli embedded media
Gli embedded media, ossia tweet, post di Instagram, video di YouTube, aggiungono immediata interattività a contenuti altrimenti statici. Essi hanno inoltre la capacità di aumentare la quantità di tempo che gli utenti trascorrono in ogni pagina.

In più, come avrai già capito, questi media incorporati ti danno più opportunità per approfondire un determinato argomento, e possono far vedere ai visitatori com’è concretamente qualcosa, non solo a parole.



3. Aggiorna i contenuti più datati

Potresti aver notato questo nelle ricerche di Google:

Google mette in evidenza la data di creazione dei contenuti, quando possibile, perché vuole servire il più possibile contenuti freschi e rilevanti per i propri utenti.

Un vecchio post datato 2011 potrebbe non essere più attuale per determinati argomenti, e questo è un qualcosa che né Google, né i suoi utenti vogliono.

Un modo per ovviare a questo fattore di “freschezza” è quello di aggiornare i post già esistenti con contenuti più freschi. In questo modo, il contenuto più vecchio apparirà come se fosse stato recentemente pubblicato.

4. Utilizza URL più brevi

Lo studio di Backlinko ha trovato una forte correlazione tra la lunghezza degli URL e il ranking sui motori di ricerca.

Secondo Matt Cutts, l’algoritmo di Google prende in considerazione solo le prime quattro o cinque parole in un URL.

Questo è in linea con l’obiettivo di Google di rendere gli URL più leggibili.

Gli URL più brevi non sono solo migliori per la SEO, lo sono anche per i social media. Uno studio condotto da RadiumOne ha trovato che URL brevi ottengono il 25% di clic in più rispetto agli URL più lunghi.

Inoltre, gli URL più brevi sono più facili da ricordare e più semplici da ristrutturare in caso di eventuali cambiamenti alla struttura degli URL.

5. Aggiungi HTTPS al tuo sito

Nell’agosto 2014, Google annunciò che avrebbe considerato l’HTTPS come un segnale di posizionamento.

Come si può vedere dall’immagine sottostante, l’HTTPS si presenta come un fattore di ranking nello studio di Backlinko.

Pagine web che utilizzano l’HTTPS si classificano meglio di chi non ce l’ha.

6. Migliora la velocità del sito

Nel 2010 Google annunciò che la velocità di un sito è un fattore di ranking.

Da allora, le ricerche da smartphone hanno superato le ricerche da pc desktop. Su connessioni mobili lente, la velocità del sito è ancora più importante.

Per esempio, uno studio di Google ha scoperto che il 40% degli acquirenti abbandona un sito di vendita al dettaglio o di viaggi, se non viene caricato in 3 secondi.

Su smartphone invece, il 29% degli utenti passerà ad un altro sito web o a un’applicazione se il tuo sito viene caricato troppo lentamente.

Lo studio di Backlinko ha verificato un chiaro legame tra la velocità del sito e il suo ranking sui motori di ricerca. Più lunghi saranno i tempi di caricamento delle pagine, peggiore sarà la posizione tra i risultati di ricerca.

Il miglioramento della velocità del tuo sito è un fattore che devi prendere in considerazione se vuoi dargli una rapida spinta verso l’alto nella graduatoria di Google.

Significativi miglioramenti potranno richiedere un certo sforzo, però ci sono alcune cose che puoi fare subito per far sì che il tuo blog si carichi più velocemente.

Una su tutte: fai attenzione alla dimensione e al peso delle immagini che carichi. Assicurati di ottimizzarle per il web!

7. Crea contenuti d’attualità rilevanti e di approfondimento

Un altro dei risultati della ricerca di Backlinko è che i contenuti rilevanti, attuali e approfonditi superano in modo significativo i contenuti che non coprono un dato argomento in maniera dettagliata ed esaustiva.

Questo significa che un articolo di approfondimento su un determinato argomento scalzerà dal ranking un articolo poco profondo, anche se quest’ultimo articolo appartiene a un dominio più autorevole.

Per esempio, questo post di Backlinko è il primo risultato per “seo techniques”.

seo techniques


Quello di Backlinko, il primo tra i risultati di ricerca, è un post di 4.500 parole, un articolo profondo e dettagliato.

Al contrario, il risultato al secondo posto è un normale articolo di 1.400 parole di Search Engine Land.

Questo nonostante il fatto che il dominio di Backlinko (agli occhi di Google) non abbia la stessa autorità del sito Search Engine Land.

Backlinko.com: Domain Authority di 72, età dominio 5 anni.
SearchEngineLand.com: Domain Authority di 92, età dominio 10 anni.

Se sei capace di creare simili contenuti di approfondimento, non dovresti aver paura di imbatterti contro colossi più grandi di te!

Cosa stai aspettando? E’ ora di mettere mano al tuo blog!
Metti in pratica questi consigli….. vedrai migliorare il ranking del tuo blog in poco tempo!



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