I 18 principali errori che una App-Startup non deve fare

Ci piace condividere il pensiero di Paul Graham, esperto programmatore inglese, fondatore di Y-Combinator, sulle principali ragioni che portano una startup al fallimento. Secondo il noto venture capitalist 18 sono le ragioni che possono portare al fallimento una giovane impresa. Ne presentiamo la lista integrata da nostre personali considerazioni.
del 13/01/15 -

Le principali ragioni che portano una startup al fallimento. 18 sono le ragioni che possono portare al fallimento una giovane impresa.

Ecco l’elenco:
Un solo fondatore
Poche startup di successo hanno avuto un solo fondatore. Nelle aziende con più di un azionista, in fondatori sono spesso amici, colleghi che si conoscono bene, spesso si tratta di profili complementari: ognuno cura un’area di responsabilità in ragione delle proprie attitudini e competenze. Nella aziende con un solo fondatore mancano spirito critico, distribuzione del carico di responsabilità e contraddittorio.

Pessima location
Il pensiero di Graham è che vi sono dei posti con certa vocazione: Silycon Valley, Boston, Seattle, Austin, Denver, e New York. Altrove non ci sarebbe molto altro. Pensiamo sia piuttosto vero, dato il numero di startup presente negli Stati Uniti rispetto ad altri Paesi. Perchè questo? Perché gli Stati Uniti sono specializzati in questa industria, come gli Italiani nel fashion e nei vini.

Nicchia marginale
Molte delle startup che si propongono a Y-Combinatore individuano un mercato di nicchia nella speranza di evitare la concorrenza. L’imprenditore pensa che ci sia una sorta di riflesso isntitivo in questo comportamento, quello di evitare il rischio di cofrontarsi con qualcosa molto più forte di noi. Non si possono avere grandi idee se si pensa in piccolo, occorre superare questo limite e pensare in grande.

Derivative Idea
Molte applicazioni sono idee che derivano da altre già sul mercato e già celebri: delle imitazioni. Il suggerimento, in questo caso è molto importante: quando si guarda alle startup di successo per creare qualcosa di nuovo, si deve guardare all’idea originale di quella applicazione, quando fu avviata dai fondatori. Probabilmente rispondeva ad un bisogno vero dei consumatori, ad un problema irrisolto, ad una esigenza degli utenti.
Per esempio se si vuole creare un social media alternativo, non serve copiare le attività di facebook, serve piuttosto capire di cosa gli utenti si lamentano di facebook per cercare di rispondere a certe esigenze non ancora coperte dal competitor.

Ostinazione
Non serve spigarlo, ma è evidente a cosa può portare un comportamento rigido e inflessibile! Questo significa che se anche si fosse fatto un piano, si deve cercare di non ostinarsi a perseguirlo a tutti i costi, perchè se i risultati non arrivano, probabilmente si tratta di un piano errato. Molte startup di successo hanno adattato la propria idea originale a nuovi scenari fino a quel punto imprevisti. Sono state capaci di reagire agli eventi.

Non Assumere programmatori professionisti
Per sviluppare una nuova startup, una nuova app servono validi e formati programmatori. Non si può improvvisare, perché una buona idea sviluppata in laboratorio non è ancora l’idea che deve impattare nel mondo reale delle applicazioni, quello industriale, della produzione e dello sviluppo: idea, progetto, architettura, test, rilascio della versione beta ecc. Non è solo marketing servono competenze tecniche che rendano l’idea resistente, robusta, pronta a proporsi sul mercato. Le azioni marketing seguono questa importante fase.

Scegliere una piattaforma sbagliata
Piattaforma è una parola indistinta: potrebbe indicare un sistema operativo o un linguaggio di programmazione. Si tratta delle fondamenta, se si sbaglia all’avvio ci si trascina un errore clamoroso che potrebbe portarci al fallimento. Immaginate di dover cambiare sistema dopo aver investito in infrastrutture tecniche! Occorre lasciare scegliere ai programmatori. Un altro importante suggerimento è di cercare presso i dipartimenti di informatica i migliori talenti.

Lentezza nel lancio
Non attendere che l’applicazione funzioni al 100%. Occorrerebbe troppo tempo e spesso non si rispetterebbero i tempi del mercato. Forzare le tappe di sviluppo e rilasciare qualcosa che funzioni all’85% / 90% è già uno sforzo che consente di lanciare l’idea e trarre subito i profitti per alimentare l’ulteriore sviluppo che comunque ci sarebbe stato anche se l’idea fosse stata completamente sviluppata secondo programma.

Lancio troppo rapido
Ovviamente vale anche l’inverso. Anticipare troppo i tempi allorché non si fosse svluppata l’idea in maniera adeguata, con troppi errori e forzando, di fatto, gli users ad utilizzare un’app incompleta che non risolve realmente le loro esigenze

Non avere in mente un preciso User
Non si può svilupare un’App senza aver chiara l’utenza. Si dice spesso che l’applicazione deve essere user friendly. Ormai è entrato nel linguaggio comune.

Raccogliere pochi fondi e insufficienti
E’ evidente che se non si hanno i fondi per poter proseguire lo sviluppo dell’idea si rischia di fermarsi a metà strada. Quindi se si partecipa ad un concorso per cercare finanziamenti occorre prevedere i costi di sviluppo in modo serio e preciso.

Spendere troppo
Questione di equilibrio! Come ogni buona idea, devono essere previsti costi e ricavi.
Riceve finanziamenti anche oltre il necessario
Anche questa ipotesi può rivelarsi nefasta allorchè non si fosse capaci di gestire le finanze e per molti giovani imprenditori potrebbe essere verosimile.

Inesperienza del management
Gran parte del management dovrebbe essere assistito dagli incubatori, dagli investitori nello sviluppo della loro idea, lasciando ai fondatori la possibilità di concentrarsi sul prodotto.

Sacrificare l’utenza al profitto
Non si deve partire senza un modello di business, occorre valutare l’evoluzione del business. E’ difficile ralizzare qualcosa che la gente vuole. Produrre ciò che la gente vuole è difficile come sviluppare profitto. Quindi se creiamo qualcosa che ha valore per l’utenza molto probabilmente stiamo consolidando il nostro business.

Non volersi sporcare le mani
Costruire la propria applicazione e spendere del tempo per produrla e migliorarla è il miglior modo per sviluppare un’idea di cui si è contemporaneamente utente, sviluppatore e promotore. Occorre passione.

Liti tra i fondatori
Molte startup sono fallite per le liti profonde tra i fondatori. Non è argomento banale o marginale. Serve molto team building.

Un piede in due scarpe
Non avere il corraggio di lasciare il posto fisso e quindi lavorare sull’idea solo a metà regime



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